WALTER BELLISI
Cronaca

Beato Rolando Rivi . Sangiuliano sfida l’Anpi:: "Dovrebbero scusarsi"

ll titolare del dicastero della cultura alla commemorazione a Castellarano "Fu ucciso da partigiani comunisti, storia troppo taciuta per motivi politici".

Beato Rolando Rivi . Sangiuliano sfida l’Anpi:: "Dovrebbero scusarsi"

Beato Rolando Rivi . Sangiuliano sfida l’Anpi:: "Dovrebbero scusarsi"

"Vorrei vedere qui i vertici dell’Anpi a chiedere scusa. È ovvio che non c’è una responsabilità diretta, ma sarebbe bello se loro si unissero a noi per questa commemorazione". Invito lanciato ieri dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano intervenuto alla commemorazione per il 79° anniversario dell’uccisione, in odio alla fede, del seminarista Rolando Rivi, nato il 7 gennaio 1931 a San Valentino di Castellarano in provincia di Reggio Emilia e morto a Monchio di Palagano, proclamato Beato da Papa Francesco il 5 ottobre 2013. La cerimonia si è svolta nella chiesa di San Valentino dove riposano le reliquie del martire Beato Rolando, protettore dei seminaristi e dei ministranti della diocesi di Modena.

"C’è una verità giudiziaria dei tribunali italiani – ha proseguito il ministro – che condannarono alcuni partigiani comunisti per questo delitto. Non c’è stata adeguata narrazione. Sono qui anche per continuare un lungo lavoro per riempire pagine vuote di storia nazionale. Con le Foibe ci siamo quasi riusciti e consacreremo a Roma un museo che ricorda la tragica vicenda". E alla domanda se occorre superare le lotte ideologiche sulle uccisioni di quel tempo, il ministro ha risposto: "Ci furono nefandezze da una parte e dall’altra. Io stesso ho candidato Sant’Anna di Stazzema a un riconoscimento europeo. Teniamo conto di tutta la storia e credo che sia necessario continuare a lavorare sulla memoria". Il ministro ha spiegato che la vicenda di Rolando Rivi, per evidenti implicazioni politiche, non ha avuto il rilievo che merita. "È significativo ricordare – ha detto – che la Chiesa cattolica l’abbia proclamato Beato, sottolineandone il martirio, e che una sentenza dello Stato italiano del 1951, confermata dalla Cassazione, condannò i responsabili dell’uccisione riconoscendo precise responsabilità. Credo che la vicenda umana di Rolando Rivi debba diventare memoria collettiva e che ogni anno occorra celebrarne il ricordo e il suo alto esempio morale". In passato, dall’Anpi sono uscite parole di condanna per l’uccisione del Beato Rolando Rivi. Lo fece Giacomo Notari, presidente dell’Associazione nazionale dei partigiani di Reggio Emilia, seduto in platea, il giorno della beatificazione del seminarista avvenuta a Modena. Alla domanda dei giornalisti rispose: "Sono qui per esprimere una ferma condanna nei confronti dell’assassinio di Rolando Rivi. Nel giorno della beatificazione ho voluto essere nel luogo della celebrazione per rendere omaggio alla sua figura".

Il 13 aprile 2018, invece, la figlia dell’esecutore materiale dell’assassinio, in chiesa a San Valentino, fece quanto non aveva mai fatto il genitore: chiese pubblicamente perdono per quanto compiuto da suo padre.

Rivi all’età di 14 anni venne rapito il 10 aprile 1945 da un gruppo di partigiani comunisti accusandolo di essere una spia dei fascisti. Dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie lo uccisero a colpi di pistola in un bosco delle Piane di Monchio. Pronta la replica di Anpi regionale al ministro: "L’Anpi – ha dichiarato al Tgr Emilia Romagna – non ha alcuna intenzione di ignorare o tacere i reati commessi da partigiani, siano stati essi comunisti o di altra estrazione politica. Siamo sulla linea che ha percorso Otello Montanari: il silenzio e l’oscurità non fanno parte della Resistenza e delle idee che l’hanno ispirata. A un invito risponderemo con la nostra presenza. La cosiddetta ’pacificazione’ non si affronta però ad episodi e deve cominciare dalla chiarezza sulla questione dell’antifascismo, base fondamentale della nostra Costituzione. Il clima di odio, di violenza e sopraffazione di quegli anni porta responsabilità nette e precise che vanno riconosciute e dichiarate". Nel pomeriggio di ieri, nella chiesa parrocchiale di Monchio, l’arcivescovo, mons. Erio Castellucci, ha presieduto la santa messa in ricordo del giovane martire, presenti i ministranti diocesani con mons. Simone, presidente del Comitato amici di Rolando Rivi. Ieri, la ricorrenza del 79° della morte del seminarista è stata celebrata anche nella Cattedrale di Baco e Batanes, nelle Filippine. Anche il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha parlato di Rolando Rivi: "Il sacrificio di Rivi richiama oggi quello di milioni di cristiani perseguitati nel mondo e sprona a combattere l’odio".