Modena, blitz dei carabinieri in un casolare. Denunce per immigrazione irregolare

Indagine su alcuni pakistani: al vaglio presunti abusi su una donna nepalese aiutata da una vicina a fuggire

Il casolare dove sono. intervenuti i carabinieri

Il casolare dove sono. intervenuti i carabinieri

Modena, 14 dicembre 2022 - E’ mistero su quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì in un casolare di via Provinciale per Modena, a Novi, dove residenti riferiscono di aver salvato due donne che chiedevano aiuto, raccontando di essere state sequestrate (una ha denunciato anche di aver subito abusi, ma di non ricordare nulla).

Ipotesi di reato, queste ultime, che non trovavano fino a ieri sera riscontri ufficiali.

Da fonti investigative emerge, al momento, solo un accertamento legato alla regolarità sul territorio di un gruppo di pakistani; pare che alcuni siano stati denunciati per violazione delle norme sull’immigrazione ma non c’è stato nessun arresto in flagranza che avvalorerebbe scenari più gravi.

A dare l’allarme sono stati i vicini, una in particolare che spiega di aver aiutato le presunte vittime: "Ho visto una donna che cercava di calarsi dalla finestra, così siamo corsi a prendere una scala e l’abbiamo aiutata. Abbiamo cercato di capire cosa fosse accaduto e ci ha detto, scrivendolo sul traduttore nel telefono, di aver subito violenza e di voler scappare.

Poi abbiamo aiutato anche un’altra donna ad uscire dalla finestra della palazzina e le abbiamo ospitate in casa. Infine – aggiunge – abbiamo chiamato i carabinieri. Con loro c’erano anche un’altra donna e un ragazzo".

Ma ci sono molti aspetti da chiarire, in particolare come siano arrivate le donne – nepalesi – in quel capannone. Pare che abbiano dichiarato di aver chiesto un passaggio al gruppo di pakistani a Carpi e che siano state poi condotte a Novi, nel casolare. 

Ma qui sorgono i primi interrogativi: si è trattato di un sequestro di persona? Cosa sia avvenuto all’interno al momento non è chiaro ma una delle donne avrebbe raccontato di aver bevuto qualcosa e di aver perso conoscenza.

Dopo di che – in base alla sua testimonianza – avrebbe subito una violenza ma alcuni racconti dei presenti risultavano contraddittori. La presunta vittima è stata poi inserita nel percorso protetto del Policlinico, dove vi è una apposita equipe che si occupa di vittime di violenza. Sull’episodio sono in corso accertamenti da parte dei militari intervenuti; sul posto anche il 118. I carabinieri sono entrati all’interno dell’abitazione ed hanno raccolto testimonianze e identificato i presenti, rimasti a piede libero.

Nessuno dei cittadini residenti nelle vicine abitazioni ha avvertito grida o rumori sospetti provenienti da quell’edificio. "Abitiamo qui dietro e non abbiamo visto niente – afferma Amadio Giglioli – ho visto i carabinieri e basta. In quella palazzina c’è un via vai di stranieri che vivono all’interno da tre mesi circa: ragazzi pakistani che ogni mattina vanno a lavorare e la sera rientrano".

v.r.