Bretella, cantieri aperti ad inizio 2020

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IL VIA libera alla Bretella è stato dato nel corso del Cersaie, ma per l’apertura dei cantieri bisognerà aspettare l’anno nuovo, forse a gennaio, ma più probabilmente dopo i freddi e le piogge invernali. Si delinea più nitidamente la road map per gli oltre 20 chilometri di strada che collegheranno il distretto ceramico e Modena all’autostrada. Il conto alla rovescia è partito a fine settembre dopo l’annuncio dell’ultima firma da parte del ministro De Micheli nel corso del Salone della ceramica a Bologna, nonostante la forte avversione del mondo ambientalista.

A occuparsi della realizzazione della Campogalliano-Sassuolo (l’opera dovrà essere ultimata in quattro anni) è l’Autocs, la società per il 51% controllata dalla società Autobrennero e per il restante dal gruppo Pizzarotti, Coseam (il Consorzio con aziende modenesi) e Coopsette.

I nodi ormai rimasti prima della partenza delle ruspe sono fondamentalmente due: gli espropri e la presenza o meno dei caselli autostradali. Sugli indennizzi, nei prossimi mesi saranno contattati i proprietari dei terreni attraversati dalla Bretella per la trattativa. Mentre per quanto riguarda i caselli, alcuni amministratori locali chiedono che non ce ne siano affatto. Trattandosi però di un’opera che dovrebbe autofinanziarisi (come è nei casi di project financing) in questo caso dovrà essere lo Stato eventualmente a coprire costi dell’opera e la remunerazione dei privati.

Così come da ultimo progetto presentato al ministero, la Sassuolo-Campogalliano conta 15 chilometri con 2 gallerie artificiali, 8 viadotti e 5 svincoli. Prevede un investimento complessivo di 506 milioni di euro, di cui 215 di contributo pubblico, «e permette – secondo i sostenitori – di riqualificare la rete di collegamenti a servizio del Polo produttivo del distretto della ceramica». Inoltre, è stata concepita per «alleggerire la viabilità ordinaria delle zone collegate, spostando il traffico dei veicoli pesanti dalle strade all’autostrada». Sarà poi determinante per attivare collegamenti più efficienti con i centri logistici dell’area e tra la direttrice autostradale del Brennero, il distretto produttivo ceramico, l’area della via Emilia e lo scalo merci di Marzaglia. Sono in programma interventi di adeguamento e potenziamento delle direttrici viarie confinanti. «Con la realizzazione della Bretella verranno infatti portati a termine anche i due assi secondari: il collegamento con la tangenziale di Modena, lungo circa 3,5 chilometri e con 2 viadotti, 2 sottopassi ferroviari e 2 svincoli, e il raccordo alla tangenziale di Rubiera, 1,4 chilometri di lunghezza, comprensivo di 1 viadotto, 1 sottopasso ferroviario e un ponte sul torrente Tresinaro. È inoltre prevista la variante alla SS 9 via Emilia in corrispondenza dell’abitato di Rubiera (6,5 chilometri)».

Intanto dopo l’incontro di martedì a Roma con il ministro Paola De Micheli i sindaci dei comuni reggiani interessati dal progetto e il presidente della Provincia hanno sotolineato come «i collegamenti tra Reggio Emilia, Modena ed il distretto ceramico devono oggi trovare risposte all’altezza dei tempi, colmando un gap infrastrutturale che di fatto conduce il traffico, pesante e non, su di un sistema viario inadatto a questo scopo. L’inizio dei lavori della bretella Campogalliano-Sassuolo è dunque una notizia importante: il completamento del quadro con un nuovo collegamento tra Reggio e Modena è semplicemente necessario e deve essere concluso con la massima tempestività, in modo da sollevare dal traffico di attraversamento della via Emilia l’abitato di Rubiera». Il territorio reggiano ha chiesto al ministro De Micheli di adoperarsi «per attivare immediatamente il nuovo collegamento tra la sponda modenese e quella reggiana con il nuovo ponte sul Secchia già inserito nella realizzazione della Campogalliano-Sassuolo»

Gianpaolo Annese