IL VIA libera alla Bretella è stato dato nel corso del Cersaie, ma per l’apertura dei cantieri bisognerà aspettare l’anno nuovo, forse a gennaio, ma più probabilmente dopo i freddi e le piogge invernali. Si delinea più nitidamente la road map per gli oltre 20 chilometri di strada che collegheranno il distretto ceramico e Modena all’autostrada. Il conto alla rovescia è partito a fine settembre dopo l’annuncio dell’ultima firma da parte del ministro De Micheli nel corso del Salone della ceramica a Bologna, nonostante la forte avversione del mondo ambientalista. A occuparsi della realizzazione della Campogalliano-Sassuolo (l’opera dovrà essere ultimata in quattro anni) è l’Autocs, la società per il 51% controllata dalla società Autobrennero e per il restante dal gruppo Pizzarotti, Coseam (il Consorzio con aziende modenesi) e Coopsette. I nodi ormai rimasti prima della partenza delle ruspe sono fondamentalmente due: gli espropri e la presenza o meno dei caselli autostradali. Sugli indennizzi, nei prossimi mesi saranno contattati i proprietari dei terreni attraversati dalla Bretella per la trattativa. Mentre per quanto riguarda i caselli, alcuni amministratori locali chiedono che non ce ne siano affatto. Trattandosi però di un’opera che dovrebbe autofinanziarisi (come è nei casi di project financing) in questo caso dovrà essere lo Stato eventualmente a coprire costi dell’opera e la remunerazione dei privati. Così come da ultimo progetto presentato al ministero, la Sassuolo-Campogalliano conta 15 chilometri con 2 gallerie artificiali, 8 viadotti e 5 svincoli. Prevede un investimento complessivo di 506 milioni di euro, di cui 215 di contributo pubblico, «e permette – secondo i sostenitori – di riqualificare la rete di collegamenti a servizio del Polo produttivo del distretto della ceramica». Inoltre, è stata concepita per «alleggerire la viabilità ordinaria delle zone collegate, spostando il traffico dei veicoli pesanti dalle strade all’autostrada». Sarà poi determinante per attivare ...
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