Bufera sulla bonifica dell’ex Sipe: "Non distruggete il bosco dell’area"

Spilamberto, dopo l’intesa per sistemare i terreni, il comitato vuole evitare una pesante cementificazione

Bufera sulla bonifica dell’ex Sipe: "Non distruggete il bosco dell’area"

Bufera sulla bonifica dell’ex Sipe: "Non distruggete il bosco dell’area"

Dopo la firma del Protocollo d’intesa tra Università di Modena e Reggio da una parte e Comune di Spilamberto dall’altra per la bonifica ambientale dell’area dell’ex Sipe, si infiamma il dibattito in paese, con il comitato "Salviamo il bosco dell’ex Sipe" che non ci sta all’idea di vedere distrutta l’attuale area verde della Sipe, per effettuare appunto l’intervento di bonifica del terreno (come è noto, si stima che sottoterra si trovino qui circa 50mila tonnellate di nitrocellulosa). Inoltre, non condivide le scelte del Pug (piano urbanistico generale) dell’amministrazione comunale. Tanto che, per venerdì prossimo alle 20,30, nella Sala del Torrione, ha organizzato l’incontro dal titolo: "Ex Sipe: no all’urbanizzazione/cementificazione proposta dal Pug". Interverranno per l’occasione Gianni Balugani del comitato e l’architetto Rita Botti. "È emerso invece che, nella stesura del Pug e nei suoi elaborati – spiega tra l’altro Balugani - non si è tenuto conto della volontà del consiglio comunale, in quanto non vi è traccia sull’area della destinazione a bosco periurbano…Non possiamo che cogliere positivamente – ha poi proseguito Balugani - l’accordo con la nostra Università, ma ci chiediamo ancora perché non aver colto l’occasione della stesura del Pug per inserire vincoli e destinazioni urbanistiche in supporto a questo percorso". Dall’altra parte, il sindaco Umberto Costantini replica: "Sono molto contento del fatto che chi guida il comitato sia soddisfatto come noi dell’accordo fatto con l’Università per bonificare l’area. Credo che questo possa aiutare a vincere qualsiasi pregiudizio nei nostri confronti e dia prova delle buone intenzioni del Comune. Il Pug invece è ancora in elaborazione, sono felice che siano arrivate delle osservazioni, le studieremo".

Marco Pederzoli