"Carcere, per Piscitelli overdose confermata"

La procura spiega che dall’autopsia non sono risultati segni di violenza

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Nessun segno di percosse sul corpo di Salvatore Piscitelli. L’esame autoptico conferma la morte per overdose per il detenuto 40enne originario di Saronno, tra le vittime della violenta rivolta scoppiata lo scorso 8 marzo all’interno del carcere Sant’Anna.

Il fascicolo per omicidio colposo aperto a Modena verrà presto trasferito alla procura di Ascoli Piceno per competenza territoriale.

È infatti nel carcere del comune marchigiano dove era stato trasferito nelle ore concitate della rivolta che ‘Sasà’ ha trovato la morte. Sul decesso, ha ribadito ieri il procuratore Giuseppe Di Giorgio, ci sono ancora diversi punti da chiarire, alcune incongruenze tra le testimonianze depositate in procura e l’esito dell’autopsia.

Testimonianze contenute in un esposto firmato da cinque detenuti presenti nel carcere modenese quella tragica giornata e sentiti poco prima di Natale in procura a Modena come persone informate sui fatti. Racconti che, se dovessero trovare conferma, dipingerebbero uno scenario sconvolgente. "Emetteva versi lancinanti: è stato chiesto più volte l’intervento di un medico ma non è stato fatto nulla – hanno dichiarato nell’esposto – quella mattina la risposta è stata: ‘Fatelo morire’. Verso le 10, 10.20 dopo diversi solleciti furono avvisati gli agenti che Salvatore era nel letto, freddo. Piscitelli era morto. Eppure hanno scritto che è deceduto in ospedale".

Ma le procure di Modena ed Ascoli vogliono andare a fondo nella questione, dissipare una volta per tutte la nebbia intorno alla morte di Piscitelli sulla quale gravano ipotesi pesantissime quali le percosse, circostanza però questa che verrebbe scalzata dall’esito dell’autopsia, o una sottovalutazione delle sue condizioni fisiche. Unico punto fermo per la procura l’esito dell’esame autoptico effettuato sul corpo di Piscitelli che, come per gli altri decessi, ‘parlerebbe’ di morte conseguente ad un’overdose. Overdose dovuta a quell’ingestione massiccia di metadone dopo che i detenuti, nel corso della rivolta, saccheggiarono la farmacia del Sant’Anna.

A seguito di quella tragica giornata trovarono la morte nove detenuti, cinque all’interno del carcere modenese e quattro durante e dopo il trasferimento in altri penitenziari.

Emanuela Zanasi