Centrodestra. Perplessità sul nome di Forza Italia

Modena è la principale città al voto in Emilia. Non può toccare al partito più piccolo dell’alleanza.

Centrodestra. Perplessità sul nome  di Forza Italia

Centrodestra. Perplessità sul nome di Forza Italia

Il centrodestra ha annunciato che svelerà il nome del candidato a San Valentino, ma gli incontri tra le forze sono in corso. Per metà gennaio è stato convocato il tavolo regionale che dovrà stabilire le ripartizioni tra le provincie al voto. La decisione finale spetterà però al tavolo nazionale. Da quanto emerge, la Lega, al netto dei sindaci uscenti su cui comunque in qualche caso c’è maretta (vedi Menani a Sassuolo), viene ritenuta dagli alleati sovrarappresentata rispetto all’attuale peso elettorale. Forza Italia, in occasione della ufficializzazione della candidatura di Piergiulio Giacobazzi ha battuto cassa. Il vice coordinatore regionale Antonio Platis fece presente che "La Lega amministra Ferrara, a Reggio è stata trovata la sintesi su un candidato civico, anche a Cesena Fratelli d’Italia ha avanzato una candidatura civica. In questo scacchiere l’unica bandierina che manca è quella di Forza Italia".

Già, ma la perplessità che circola nel centrodestra è: si può lasciare Modena, la città più grande, al partito più piccolo, vale a dire Forza Italia? Lo si potrebbe fare, è il ragionamento, se si trattasse di un big di partito di rilievo nazionale o regionale. Ma non è il caso di Giacobazzi. Per cui è molto probabile che il partito elettoralmente più forte, Fratelli d’Italia rivendichi il diritto di esprimere un proprio nome. Anche perché, è la riflessione, tra i quattro capoluoghi Ferrara, Modena, Reggio e Forlì, è difficile che Fratelli d’Italia non indichi almeno unpaio di candidati.

A questo proposito, emerge che il centrodestra locale sta interloquendo con tre candidati civici (uno tra questi potrebbe essere Paolo Cavicchioli) e un paio politici: il tentativo di convincimento è in corso nell’assoluta consapevolezza che la partita su Modena, resta comunque una montagna da scalare. La vittoria di Daniela Dondi (che ha annunciato venerdì che non si candiderà) nel collegio modenese ha di sicuro acceso gli entusiasmi, ma nel partito c’è chi invita a non alzare troppo le aspettative, al bagno di realismo ricordando i dati: è vero che il centrodestra ha vinto il collegio, ma a Modena città, nonostante un candidato molto debole come Soumahoro, il Pd senza alleati ha superato di oltre dieci punti l’intero centrodestra, che ha vinto solo perché nel collegio c’erano anche il distretto ceramico e la montagna. Un invito dunque ai militanti a lavorare con ancora più alacrità, "pancia a terra e con fiducia", consapevoli che gli errori dell’amministrazione Muzzarelli sui rifiuti e le incertezze sulla sicurezza in città possono comunque aprire al centrodestra scenari inaspettati.

g.a.