Città della cultura, c’è la replica: "La nostra offerta è nota a tutti"

Il sindaco Bellelli conferma: "Rinunciamo per favorire Rimini. Ma la minoranza parla a sproposito"

Città della cultura, c’è la replica:  "La nostra offerta è nota a tutti"

Città della cultura, c’è la replica: "La nostra offerta è nota a tutti"

Prosegue il ‘botta e risposta’ tra opposizioni e sindaco dopo l’annuncio della decisione, da parte del primo cittadino di ritirare la candidatura di Carpi come ‘Capitale della Cultura 2026’, in segno di "solidarietà e cooperazione" verso la città di Rimini colpita dall’alluvione. "Anche sulla candidatura a ‘Capitale Italiana della Cultura 2026’, come tante altre volte - interviene il sindaco Bellelli - più esponenti della minoranza consiliare parlano a sproposito, dimostrando di non conoscere o non capire l’argomento: dolo o colpa che sia, resta un fatto di gravità sconcertante in chi, teoricamente, si fa eleggere per amministrare la cosa pubblica o comunque per portare contributi di idee e progetti alternativi a quelli della Giunta, anziché limitarsi solo e sempre alla lamentela astratta". Prosegue il primo cittadino: "Il motivo per cui Carpi rinuncia – quest’anno – a candidarsi, è stato spiegato chiaramente: non vogliamo fare concorrenza a Rimini, e con essa alla Romagna intera, devastata dall’alluvione e abbandonata, finora, dal Governo. Ci sembra un’ottima motivazione, ma sappiamo bene, purtroppo, che valori come solidarietà e cooperazione siano estranei alla destra, locale e nazionale. Nessuna occasione persa dunque, visto che l’iniziativa è annuale, né tanto meno calcoli personali, dato che io comunque non sarò più sindaco nel 2026 come nel 2027".

"Subito dopo la ‘manifestazione d’interesse’ – spiega Alberto Bellelli - gli uffici hanno iniziato il lavoro per produrre il ‘dossier di candidatura’, cioè il programma da presentare per l’anno del titolo. Nel mese di agosto abbiamo assistito al tragico rimbalzo di responsabilità sugli aiuti alla Romagna e da lì la scelta di interrompere il percorso. La base del progetto è – e potrà esserlo anche l’anno prossimo, quando l’opportunità sarà quella di candidarsi di concerto con la Regione – la fitta offerta culturale permanente della nostra città, nota a tutti tranne a chi è accecato da pregiudizio partitico. Un percorso di addizione e arricchimento al quale – grazie al maggiore tempo a disposizione – potrà partecipare chiunque abbia davvero a cuore le sorti di Carpi". Le varie opposizioni, a fronte della rinuncia alla candidatura, sia pure con parole diverse, si sono chiese se il gesto del sindaco sia stato "una reale cavalleria o impreparazione della città e della giunta", con il dubbio che "l’Amministrazione non fosse pronta con il progetto e abbia desistito per ritardo e demerito, più che per galanteria nei confronti di Rimini".

Maria Silvia Cabri