"Città della cultura? No, dei proclami Ennesimo dietrofront imbarazzante"

Opposizioni contro Bellelli: "Candidatura ritirata per solidarietà a Rimini? Una scusa, progetto incompiuto"

"Città della cultura? No, dei proclami  Ennesimo dietrofront imbarazzante"

"Città della cultura? No, dei proclami Ennesimo dietrofront imbarazzante"

Ha suscitato varie perplessità tra le opposizioni la decisione del sindaco Bellelli di ritirare la candidatura di Carpi come ’Capitale della Cultura 2026’, in segno di "solidarietà e cooperazione" verso Rimini colpita dall’alluvione. "Da ’Città della Cultura’ a ’Città dei proclami’ (disattesi). Il sindaco PD confeziona l’ennesima retromarcia che ribadisce l’inadeguatezza di una giunta che ha relegato Carpi sempre più ai margini – esordisce Giulio Bonzanini, Lega –. ‘Città della Cultura 2026’ era stata annunciata in pompa magna ad inizio luglio come un‘occasione unica per valorizzare il nostro patrimonio. Tra l’altro il sindaco si era detto ’pronto a sfidare le altre 25 realtà candidate, tra cui Rimini, l’altra emiliana romagnola in gara’. Parole che suonano come un’ulteriore beffa, alla luce delle ridicole scuse utilizzate per giustificare il passo indietro per una presunta solidarietà verso il capoluogo romagnolo, dopo l’alluvione che ha colpito la Regione (però ben due mesi prima rispetto alla candidatura!). Ci sarebbe stato infatti tutto il tempo per un’adeguata condivisione con Rimini, senza lanciarsi in avventure che, per incapacità o ignavia, si è poi deciso di ritrattare. Ancora una volta, il primo cittadino priva Carpi di un’occasione utile per stimolare l’indotto e per intercettare eventi e occasioni".

"Il forte dubbio è che l’Amministrazione non fosse pronta con il progetto e abbia desistito per ritardo e demerito, più che per galanteria nei confronti di Rimini – prosegue Annalisa Arletti, Fratelli d’Italia –. Il PD ci ha abituato in questi anni a due cose: a prendersi meriti che non ha, vedi la realizzazione di progetti della Fondazione CR che il sindaco si è puntualmente attribuito, e a fare grandi proclami in campagna elettorale per poi disattendere le aspettative. ’Carpi Capitale della Cultura sarebbe stata una bellissima opportunità per valorizzare il patrimonio storico e culturale che Carpi possiede e che la stessa sinistra che amministra la città non è mai stata in grado di fare".

Il "sindaco nobile", lo definisce Eros Andrea Gaddi M5S: "Cosa c’è di vero? Una reale cavalleria o impreparazione della città e della giunta? Sul tema cultura tanto c’è da fare a Carpi e si dovrebbe lavorare, intensamente, su progetti che valorizzino la nostra città. Basta slogan politici in previsione delle prossime amministrative e basta arrampicarsi sugli specchi. Quanti progetti decantati e mai realizzati dalle giunte Bellelli?".

"L’ultimo triste capitolo di cinque anni di legislatura da parte di questa giunta, già bocciata ampiamente su tutti i fronti da parte dei cittadini – prosegue Massimo Barbi, Forza Italia –. Il fatto di rinunciare in favore di Rimini ci sembra un gesto finalizzato a mascherare il fatto che la giunta comunale non sia in grado di presentare un progetto competitivo. L’ennesima occasione persa per valorizzare la nostra città".

Da parte sua, il sindaco Bellelli, ribadendo che "la scelta fatta risponde alla volontà di dare una mano ai comuni romagnoli colpiti dall’alluvione, di cui Rimini è simbolo", precisa che "sono stati presi contatti con la Regione per potere ricandidare Carpi, anche perché è stato fatto un lavoro istruttorio che sarà messo a disposizione della prossima amministrazione, ritenendo che questo sia un titolo assolutamente alla portata della nostra città".

Maria Silvia Cabri