
Cotali si complimento con Riccardo Gagno dopo una sua bella parata
Il ‘clean sheet’, questo (quasi) sconosciuto. Si dice sempre che i campionati si vincono prima di tutto con il rendimento difensivo, e anche nel calcio moderno non è che si sfugga più di tanto a questa regola non scritta. Il Modena, pur navigando sinora in una decima posizione che non sta né migliorando né peggiorando i piazzamenti delle ultime due stagioni, e che comunque al momento è a distanza di sicurezza dalla zona calda, non sta particolarmente brillando in fase difensiva. E’ vero che a livello di reti subite i canarini, con 33 gol incassati, hanno l’ottavo reparto arretrato della categoria (e non è poi malissimo, in verità), ma allo stesso tempo, tornando al famoso ‘clean sheet’ che si citava all’inizio, il dato è un pizzico deficitario. Numeri alla mano, il Modena ha infatti subito gol in ben ventuno partite su ventotto; facile la sottrazione anche senza l’ausilio di una calcolatrice, soltanto in sette occasioni, quattro al Braglia e tre in trasferta, la porta è risultata inviolata. E quindi anche i minuti di imbattibilità consecutivi di Riccardo Gagno hanno avuto tempi limitati: il miglior risultato sono stati i 276 minuti tra la 12° e la 14° giornata, seguiti dai 257 tra la 16° e la 19° e i 192 tra la 5° e la 7°.
Nelle sette occasioni in cui i canarini hanno tenuto la porta inviolata, sono arrivati 17 punti, frutto di cinque vittorie e due pareggi; invece, nelle ventuno partite in cui i gialloblu hanno subito almeno un gol, sono arrivati comunque 18 punti, con due vittorie, dodici pareggi e sette sconfitte. I due successi, subendo una rete, sono stati quelli casalinghi con il Bari, 2 a 1, e con il Mantova, 3 a 1. Le due peggiori prestazioni difensive, con tre reti subite, hanno portato la sconfitta interna con la Sampdoria (1 a 3), ma anche un risultato positivo, il pareggio per 3 a 3 il giorno di Santo Stefano allo stadio Rigamonti di Brescia, unica gara in cui tra i pali non c’era Gagno ma il suo secondo di allora, Jacopo Sassi.
Insomma, numeri alla mano, abbiamo provato a dare un’altra chiave di lettura per un Modena che è sempre a un passo dal fare quel saltino di qualità verso i playoff, ma che viene sempre respinto ogni qualvolta si alza, anche solo leggermente, la famosa asticella. E basterebbe poco, soprattutto se pensiamo alle reti subite nel finale di gara, come ad esempio a Cosenza, Catanzaro e a Cremona, distrazioni che, se evitate, disegnerebbero oggi una classifica certamente più rosea. Ma si va avanti, sotto con la doppia trasferta in costiera per tentare ancora una volta di mantenere la porta inviolata.