Colpo all’Unicredit, preso il secondo rapinatore

Due balordi rapinano una filiale Unicredit a Modena. I clienti di un bar vicino inseguono uno dei rapinatori, che viene consegnato alla polizia. Dopo minuziose indagini della squadra mobile, anche il secondo rapinatore viene arrestato grazie a impronte digitali, immagini di telecamere e oggetti rinvenuti.

Grazie ai clienti eroi di un bar, uno dei banditi era stato consegnato direttamente nelle mani della polizia pochi minuti dopo il colpo. Ora, a seguito di minuziose e celeri indagini della squadra mobile, diretta da Mario Paternoster anche il secondo rapinatore è stato individuato e arrestato. Parliamo dell’assalto avvenuto lo scorso 21 luglio ai danni della filiale Unicredit di viale Corassori. Quel giorno i due balordi si erano introdotti all’interno dell’istituto di credito poco prima delle 13.45 attraversando una vetrata laterale, che era stata tagliata e poi abbattuta con l’utilizzo di una ventosa. Minacciando il personale con un taglierino, i rapinatori si erano fati consegnare il denaro per poi fuggire pochi attimi dopo. Alcuni clienti del bar vicino, dopo essersi accorti della rapina in corso, si erano lanciati all’inseguimento dei due, riuscendo a braccare uno dei malviventi, un giovane napoletano. La squadra mobile aveva dato subito il via alle indagini e ieri, al termine delle stesse gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della procura nei confronti di un napoletano 37enne, residente a Giugliano. Le indagini, tuttora in corso e finalizzate all’identificazione degli altri complici, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo: in primis le sue impronte digitali. Decisive per identificarlo poi le immagini delle telecamere comunali ma anche quelle di un vicino centro commerciale. Dopo l’arresto del primo bandito, infatti, i poliziotti avevano rinvenuto l’auto noleggiata nel napoletano a nome dell’arrestato e parcheggiata dietro alla banca: vettura utilizzata dai banditi per arrivare sul posto. Non solo: l’esame degli oggetti rinvenuti sulla scena del crimine ed utilizzati per l’irruzione nella banca avevano permesso agli investigatori di risalire al negozio di ferramenta dove erano stati acquistati. Le immagini di videosorveglianza del negozio avevano permesso di individuare proprio l’uomo che, poche ore prima del colpo, aveva acquistato nella ferramenta strumenti e indumenti poi usati durante la rapina. Tra questi una confezione di cutter, cappellini, ed una ventosa impiegata per tagliare il vetro della banca. Durante gli acquisti l’uomo aveva toccato ripetutamente e a mani nude la custodia in plastica di un disco abrasivo in vendita, poi non acquistato.