GIULIANO PASQUESI
Cronaca

Con i primi caldi scatta l’allerta vipere

Risvegliate dal letargo invernale, iniziano ad essere avvistate in montagna. Raramente il morso è letale, ma sempre meglio rivolgersi a un medico.

In genere la vipera non è aggressiva a meno che non sia calpestata

In genere la vipera non è aggressiva a meno che non sia calpestata

Primi avvistamenti di vipere in Appennino risvegliatesi dopo il letargo invernale, divulgate sui social. Una presenza contrastata dai cinghiali (loro nemico naturale) ma favorita dall’abbandono agricolo di molte zone montane. Esattamente un anno fa fece un certo scalpore in Appennino il caso di una signora modenese recatasi nella sua casa di Frassinoro morsa da una vipera al pollice mentre stava facendo giardinaggio. La signora raccontò al Carlino il lungo iter seguente, venendo a conoscenza all’ospedale di Sassuolo (dopo contatti col centro antiveleni di Pavia) che il siero antivipera poteva giungere solo da Ferrara. Non ci fu bisogno di tale siero perché in quel caso la vipera non aveva fatto in tempo a rilasciare il veleno e la signora non ebbe complicazioni ma fu fatta chiarezza sul siero. "Il siero antiveleno – spiegarono infatti dall’ospedale di Sassuolo– viene utilizzato in casi molto rari, in cui c’è una forte progressione dei sintomi e sempre sotto indicazione del centro antiveleni. Può avvenire solo in ospedale sia per la somministrazione endovenosa che per l’alto rischio di reazioni anafilattiche. Per questo motivo si predilige l’uso di altre terapie. Nel caso però in cui ce ne fosse necessità, è possibile far arrivare il siero in tempi brevissimi garantendo la sicurezza del paziente".

In passato il caso più grave in Appennino fu di un fiumalbino nel 2002, morso mentre era a funghi sul Cimone e che necessitò di un lungo ricovero ospedaliero ma si salvò. Nel 2005 fu punta una bambina di 9 anni a Gaiato di Pavullo e nel 2007 un bambino a Frassinoro, una signora ancora a Fiumalbo nel 2012 mentre portava fiori al cimitero. Altro caso a lieto fine ma con molto spavento a S.Antonio di Pavullo nel 2013. In Italia in generale risulta una scarsa incidenza di casi mortali ma comunque presenti, in media uno all’anno, nonostante le persone morse siano molte di più. Quindi occorre rispettare semplici regole di prevenzione: quelle di non mettere mai avventatamente le mani fra le foglie in terra (alla ricerca di funghi o piccoli frutti del bosco), sotto i sassi o in anfratti senza averli almeno prima esplorati con un bastone. Sono consigliabili scarponi e calze pesanti. La vipera diventa aggressiva solo se molestata, calpestata o se le si preclude la via di fuga. Come riconoscerla rispetto ad altri serpenti innocui? La vipera misura meno di un metro (tra i 40 e gli 80 centimetri), di colore grigio/marrone, qualche volta rossastro o giallastro, con una striscia a zig-zag sul dorso. La testa è triangolare piatta più larga del corpo; le pupille hanno una fessura verticale; la coda è tozza. Le serpi innocue hanno invece la testa ovale, pupilla rotonda e coda sottile e appuntita.

g. p.