"Condomini invasi da rifiuti Situazione inaccettabile"

Proteste per la gestione della raccolta porta a porta in varie zone della città. Gli amministratori: "Non si tiene conto delle diverse esigenze degli utenti".

"Condomini invasi da rifiuti    Situazione inaccettabile"

"Condomini invasi da rifiuti Situazione inaccettabile"

Abbandoni ‘selvaggi’, fuori dai bidoni, sacchetti gialli (quelli per la plastica) stracolmi di tutto. Con la pioggia e il vento i sacchetti si lacerano e il contenuti viene disperso; non appena salgono le temperature, spadroneggiano il cattivo odore e il comparire dei topi e di altri insetti. Questa la fotografia scattata sulla base delle tante lamentele dei cittadini che si definiscono "messi a dura prova da accumuli anarchici di pattume davanti alle case e per le strade della città, senza più alcun rispetto del decoro e della salubrità dell’aria che tutti respiriamo". L’immagine di file di bidoni e di sacchetti accatastati a ‘piramide’ è ormai all’ordine del giorno, e non solo in centro storico ma anche in periferia, con tutte le annesse rimostranze dei residenti. "Abbiamo scelto di abitare in una zona residenziale e signorile di Carpi – spiega la dottoressa Elena Pecoraro –. D’improvviso i tanti bidoni (plastica, carta, vetro, indifferenziata), prima posizionati in fondo alla via, in zona Morbidina, sono stati portati proprio di fianco alla porta di ingresso della nostra palazzina, sotto il porticato. Questo significa accumulo di pattume con un odore terribile, per non parlare del rumore, dello sporco, del marcio che si accumula. Mia figlia ha la finestra proprio sopra al posto in cui i cassonetti sono stati posizionati e non si riesce a stare in camera. Abbiamo fatto, anche di recente, una riunione di condominio e in modo concorde abbiamo chiesto che i cassonetti vengano di nuovo collocati in fondo alla via, come prima. Così non è più accettabile stare". ‘Depositari’ delle varie rimostranze dei cittadini sono gli amministratori di condominio: "A fronte delle lamentele che riceviamo dai nostri associati – afferma Nicola Ferrari della ‘Les Halles’ Srl – rileviamo un errore di base, ossia il trattare allo stesso modo diverse tipologie di utenza, come la villa in campagna e in monolocale in centro storico, nonostante le divergenze di spazio e di logistica. Inoltre – prosegue Ferrari – manca continuità nel tutoraggio degli utenti. Non solo: per avere risultati occorre tenere conto non solo dei bidoni ma anche della sporcizia che si vede in giro per la città. Da parte nostra, ci siamo, a condizione che le cose non siano ‘calate’ dall’alto ma condivise, tutti insieme". Il geometra Dante De Simoni, dello studio ‘De Simoni e Franzoni’ sottolinea un altro aspetto condiviso dai più: "In tema di plastica, dovrebbero consentire il cassonetto condominiale anche con 78 unità abitative e non, come avviene adesso, solo a partire dalle 11 unità".

Maria Silvia Cabri