Contro di lui nuove critiche . C’è chi dubita dell’aggressione

Saltini annuncia la chiusura della mostra, ma la 'Nuova Bussola Quotidiana' solleva dubbi sull'indagine del quadro danneggiato e sulla mancanza di telecamere. L'avvocato Minutillo insiste sull'importanza di fare luce sul caso. Saltini nega coincidenze.

Se da un lato Saltini annuncia la chiusura, ‘suo malgrado’ della mostra, la ‘Nuova Bussola Quotidiana’ torna all’attacco con un articolo on line in cui si afferma che "a tre settimane dal danneggiamento del quadro San Longino ad opera di uno sconosciuto, la Polizia non ha elementi per proseguire le indagini" e che "secondo quanto appreso da ambienti investigativi, contrariamente a quanto scritto in precedenza, non esistono telecamere di controllo nella chiesa di Sant’Ignazio". Viene messa in dubbio anche la presenza di testimoni. Parole riprese dall’avvocato Francesco Minutillo, difensore delle persone offese che hanno depositato esposto per ‘vilipendio alla religione’: "La chiusura anticipata della mostra ci riempie di gioia. Tuttavia ciò non sposta di un millimetro l’obbligo morale prima ancora che giuridico di fare luce su tutta la vicenda e sulle relative responsabilità: continueremo a fare tutto quanto necessario. C’è anche una clamorosa coincidenza tra la decisione di chiudere la mostra e la pubblicazione da parte della ‘Nuova Bussola Quotidiana’ della notizia secondo cui non esisterebbe alcun video dell’avvenuta aggressione". Una coincidenza smentita però da Saltini: "Martedì ho consegnato una lettera raccomandata a mano al direttore del Museo e alla Diocesi sulla mia intenzione di chiudere la mostra con effetto immediato. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho inviato comunicato stampa all’Ansa".