Coverings, la fiera ceramica: "Il mercato sta cambiando. Ma negli Usa restiamo leader"

Le nostre fabbriche in America dagli anni ’80. Premiata la partnership con Thorntree l.P. . Il vicepresidente di Confindustria ceramica Mussini: "Protagonisti in progetti all’avanguardia".

Coverings, la fiera ceramica: "Il mercato sta cambiando. Ma negli Usa restiamo leader"

Coverings, la fiera ceramica: "Il mercato sta cambiando. Ma negli Usa restiamo leader"

"Il 2023 è stato un anno di flessione per l’intero mercato della ceramica negli Stati Uniti. Il calo dell’8% ha portato il fatturato poco sopra i 4 miliardi, livello che mentre taglia la forte crescita dell’ultimo biennio, ci consente di rimanere al di sopra dei valori pre pandemia. Ma, per la prima volta da alcuni anni, assistiamo ad una diversità nelle dinamiche, con una espansione dell’1,7% nelle vendite dei produttori nazionali e ad una contrazione delle importazioni totali, pari al 12,9%". Emilio Mussini (nella foto), vicepresidente di Confindustria Ceramica e presidente di Panariagroup, ha ‘disegnato’ la situazione del mercato americano delle piastrelle ‘made in Italy’ nella ‘Giornata Italiana’ al Coverings in corso ad Atlanta. "L’Italia si riconferma anche nel 2023 come il principale paese estero fornitore degli Stati Uniti – ha spiegato Emilio Mussini – grazie ad un fatturato di 722 milioni di dollari e ad una quota del 28,2% calcolata sui valori. E, osservando i principali paesi fornitori, osserviamo una polarizzazione nei comportamenti. Da un lato, le nazioni che vedono calare in doppia cifra i propri valori, quali Turchia, Italia, Spagna e Brasile; dall’altro la crescita che si concentra – con motivazioni e valutazioni differenti – su due sole realtà: Messico ed India". Ma se per il Messico le spiegazioni nascono dal consolidamento delle relazioni commerciali, nel caso dell’India "sono principalmente i bassissimi prezzi all’export del paese asiatico che spingono i risultati", sottolinea Mussini. Livelli che, e questo discorso vale anche per l’Europa, "pongono più di un dubbio rispetto alla corretta applicazione delle regole".

L’industria ceramica italiana è presente negli Usa con proprie fabbriche dagli anni Ottanta e il fatturato delle cinque aziende che hanno sede negli Stati Uniti è stato nel 2023 di circa 500 milioni di euro, pari ad un terzo dell’intera produzione statunitense. Rispetto al 2022 c’è stato un leggero calo nei fatturati anche alla luce dell’ingresso di nuovo produttori esteri. Ma l‘Italia conferma comunque la sua posizione di leadership su questo mercato con una quota che sfiora il 40%. Ieri pomeriggio, nello stand il Giardino all’Italiana, è stato assegnato proprio il 28° North American Distributor Award, riconoscimento che premia chi, da almeno 10 anni, si distingue per capacità di valorizzare i materiali italiani, serietà nelle relazioni, capacità di costruire forti partnership. Quest’anno il premio è andato a Thorntree l.P., una società con base ad Houston – Texas – che opera con 45 addetti e realizza il 60% del proprio fatturato con piastrelle di ceramica.

ll ‘Giardino all’Italiana’ al centro di questo Coverings 2024 è il cuore del padiglione Ceramics of Italy, un’area progettata dallo studio di architettura newyorkese HDR che si caratterizza per modularità costruttiva e la possibilità di riutilizzo delle diverse componenti minimizzando gli sprechi.

"Attorno a questo abbiamo oltre 100 marchi di imprese ceramiche italiane, che riconfermano ancora una volta la centralità di questa fiera nelle nostre strategie di ingresso sul mercato nord americano. Coverings è un momento centrale nella nostra strategia di promozione su questo mercato, ma non rimane l’unico – conclude Mussini – A metà novembre saremo al BDNY di New York, un qualificato appuntamento per dialogare con il mondo del design della Grande Mela. Uno dei motivi di vanto per l’industria ceramica italiana è la sua capacità di essere protagonista nei progetti architettonici d’avanguardia, negli Stati Uniti come nel resto del mondo".