Cultus Nella danza la passione di ogni uomo

La nuova creazione del coreografo Roberto Zappalà alle 20.30 al teatro Pavarotti-Freni. Da Andersen a Bach, spiritualità e trascendenza .

Cultus Nella danza la passione di ogni uomo

Cultus Nella danza la passione di ogni uomo

di Stefano Marchetti

Il dramma della piccola fiammiferaia di Andersen che cercava di scaldarsi nella notte di Natale, mentre nessuno si curava di lei. E la passione di Cristo sulla Croce, un estremo dolore in un atto di amore verso l’umanità. Quanta sofferenza deve affrontare ogni uomo e ogni donna, nel nostro tempo? Quanto è fragile l’uomo di oggi, stretto dalla violenza, dalla guerra e dalla morte? Sono tutte domande che sottendono l’idea di ’Cultus’, la nuova creazione del coreografo Roberto Zappalà che la Compagnia Zappalà Danza presenterà stasera alle 20.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni: è una danza di contraddizioni creative, di sapori carnali ma anche delicati, esplosivi e al contempo intimi, dove emerge una dimensione di spiritualità e di trascendenza.

’Cultus’ è parola latina che richiama l’avere cura. È la radice di tanti termini che noi conosciamo, la cultura, il coltivare, il culto e la devozione. Lo spettacolo si apre mettendo in evidenza la cura del corpo, anche sulle note di una mazurka, musica popolare, su cui incombono le parole del ’Grande Dittatore’. Poi ci si immerge nelle atmosfere di una partitura affascinante, ’The Little Match Girl Passion’, che il compositore americano David Lang ha composto nel 2007: echi del sacro ispirati dalla fiaba di Andersen ma anche dalla Passione secondo Matteo di Bach. "In ‘Cultus’ – viene spiegato – ogni riferimento diretto alla fiaba di Andersen scompare trasfigurandosi in danza astratta, pura, protagonista assoluta dell’opera. L’ispirazione arriva a Zappalà indirettamente anche dal capolavoro di Bach e dalla passione come sofferenza estrema che Cristo e l’uomo, ogni uomo, ogni donna, come ogni piccola fiammiferaia, porta con sé".

I corpi dei danzatori si abbandonano a un movimento continuo, portando in scena le passioni dei singoli e delle moltitudini. Fino a una rinascita, una visione finale di sublimazione del dolore. "Tutto si ferma. Tutto si muove. Tutto scorre. L’eternità è qui. L’eternità era. L’eternità sarà", recitano i versi di Nello Calabrò, drammaturgo di riferimento della compagnia. Realtà di punta del panorama italiano, in più di trent’anni la Compagnia Zappalà Danza (residente a Catania, presso Scenario Pubblico) ha realizzato oltre ottanta produzioni ospitate in tutto il mondo, ricevendo numerosi premi. Caratteristica della tecnica del coreografo è il lavoro su un linguaggio originale, definito ‘Movimento Democratico’, su cui Fernando Roldan Ferrer, danzatore della compagnia, terrà un workshop stamattina alle 11 presso La Capriola in viale Leonardo Da Vinci.