"Disturbo e danneggiamenti, non riescono a contenere la rabbia"

Elena Oliva, responsabile dell’Unità dio Strada che raggiunge in un anno circa 600 ragazzi .

"Disturbo e danneggiamenti, non riescono a contenere la rabbia"

"Disturbo e danneggiamenti, non riescono a contenere la rabbia"

E’ un disagio così profondo con cui difficilmente ci si aspettava di dover fare i conti e, per questo motivo, le metodologie di intervento non possono essere ne’ scontate ne’ banali. Si pensa alla scuola e ancor prima alla famiglia, protagonisti indiscussi nella formazione della responsabilità e, ovviamente, dell’educazione ma qualcuno a volte abdica al proprio compito oppure non sempre è in grado di ‘gestirlo’. Ma tutti quelli che quotidianamente vengono definiti ragazzini violenti, pericolosi, ‘cattivi’ non sono soli. L’educativa di strada, infatti, è uno dei progetti fondamentali messi in campo dall’Amministrazione in questo scopo: grazie al progetto, sono stati raggiunti in un anno oltre 600 ragazzi, con più di 3mila contatti all’Informagiovani da luglio 2021 a dicembre 2022. I servizi fanno riferimento alle fasce di età da 14 a 29 anni. L’obiettivo è proprio raggiungere i ragazzi che si trovano in situazioni più ‘fragili’, informandoli, orientandoli verso percorsi educativi e formativi e il mondo del lavoro. In prima linea, a guidare le Unità di Strada Elena Oliva, responsabile area giovani cooperativa Caleidos.

"Il progetto è iniziato a novembre dello scorso anno con un monitoraggio e subito dopo siamo entrati in azione – spiega Oliva – Abbiamo cercato di stringere il focus degli interventi identificando direttamente, oppure attraverso le segnalazioni che ci hanno fornito i cittadini, forze dell’ordine e associazioni del territorio i gruppi problematici presenti sul territorio. Molte delle segnalazioni sono arrivate dalle polisportive e abbiamo cercato di focalizzare gli interventi su questi gruppi, composti per lo più da ragazzi stranieri ma di seconda e terza generazione. Il target, però, è differenziato: ci sono maggiorenni e minorenni, italiani oppure di origine straniera e tutti i gruppi sono diversi per modalità di comportamento e caratteristiche – sottolinea – Ad esempio abbiamo monitorato i gruppi che stazionano in via Matteotti oppure quelli che da tempo si danno appuntamento nella parrocchia del Villaggio Giardino. In questo caso abbiamo individuato tre gruppi di diverse di età diverse dove: solo i più piccoli erano ragazzini stranieri che adottavano comportamenti preoccupanti e che in prevalenza erano ‘legati’ alla presenza delle Costellazioni. Solo alcuni quindi – spiega ancora Oliva – si trovavano in condizioni di degrado mentre gli altri risultavano ben integrati sul territorio".

Per quanto riguarda le problematiche, "sono quasi tutte legate a comportamenti di disturbo e micro devianza, oppure occupazione impropria di spazi, danneggiamento di beni pubblici e privati. Nel quartiere Sacca, ad esempio al campo Cesana, la situazione è impegnativa. Da maggio a ottobre, in base a quanto abbiamo riscontrato, i ragazzini che ‘occupano’ quella zona sono spesso dediti a situazioni di microcriminalità: rompono le recinzioni del campo da calcio per entrare, hanno aggredito il custode. Insomma, ci sono situazioni disparate. Tornando ad esempio al centro storico, piazza Matteotti, abbiamo riscontrato gruppi di giovani in parte italiani e in parte stranieri che danno vita spesso a situazioni di scontro con altre compagnie del centro".

L’Unità di strada esce in media tre volte a settimana, raggiungendo i gruppi di giovani e interagendo con loro al fine di capire i loro bisogni, i loro interessi, i loro disagi. "Trascorrono molto tempo da soli, hanno poche figure di riferimento e questo ha inciso sicuramente sulla situazione – conclude Oliva - tutte le iniziative che abbiamo provato a fare per entrare in contatto con le famiglie di appartenenza di questi ragazzi sono fallite per disinteresse, non consapevolezza del problema da parte delle stesse".

Valentina Reggiani