Sarà che è la nona giornata, sarà che il recupero di Berardi e le condizioni dei nazionali (rientrati e in rientro) mescolano ulteriormente le carte, fatto sta che per le rotazioni che Fabio Grosso ha fin qua attuato in modo massiccio quella di Brescia è la ‘prova’ del nove. Mai il Sassuolo ha mandato in campo, da inizio stagione ad oggi, la stessa squadra dal 1’, mai una squadra già schierata è stata riproposta: il camaleonte neroverde ha cambiato ‘pelle’ con regolarità impressionante, certificando da una parte le diverse possibilità di scelta delle quali gode il tecnico del Sassuolo, dall’altra l’ampiezza di una rosa che ha permesso al già citato Grosso di variare senza soluzione di continuità. E se è ovvio come sulle rotazioni abbia inciso, almeno a fine agosto, il mercato – Bajrami due presenze le ha fatte, prima di partire, Laurientè due gare le ha saltate proprio a causa delle trattative di cui il francese è stato oggetto – è meno scontato registrare come Grosso, fin qua, abbia sempre cambiato, ribaltando gerarchie che tra l’altro hanno risparmiato solo Boloca, unico sempre presente e sempre dal 1’.
Gli altri? Tutti utili, nessuno indispensabile: la panchina è toccata, almeno una volta, anche ad intoccabili come Mulattieri o Romagna (7 su 8 dal 1’, per loro) o ancora a Doig, Thorstvedt e Odenthal, mentre quattro gare ciascuno dal 1’ hanno giocato, fin qua, Paz e Toljan che si sono spartiti la fascia destra non meno di quanto abbiano fatto Satalino e Moldovan. A dire che, e Grosso non ha mai mancato di sottolinearlo, gioca chi sta meglio, chi offre maggiori garanzie sul ‘qui ed ora’ sia dal punto di vista fisico che mentale, e che contano pochissimo, se non nulla, esperienza e meriti acquisti e pregressi: così, l’apprendista stregone fin qua ha spinto sulle rotazioni ottenendone piena soddisfazione, classifica e prestazioni alla mano, anche quando ha di fatto stravolto la squadra mandata in campo la gara precedente. Ha cambiato 4/11 rispetto alla gara d’esordio ottenendone la prima vittoria stagionale, addirittura sei dopo la pausa di settembre, quando il Sassuolo ha battuto la Carrarese, e ancora quattro ‘nuovi’ – due dei quali, Volpato e Ghion, per la prima volta dal 1’ - rispetto allo 0-0 con lo Spezia punteggiavano l’undici che ‘stenderà’ il Cittadella. Solo in un’occasione Grosso ha mosso pochissimo, ovvero tra quinta e sesta giornata: dentro il Sassuolo che ha battuto il Cosenza c’erano solo due novità, ma in quel caso, pur cambiando poco a livello di uomini, Grosso cambiò parecchio a livello si assetto, apparecchiando un 3-5-2 inedito che in avio di gara non aveva mai allestito.
Stefano Fogliani