Elezioni 2024, idea Cavicchioli Per scardinare il fortino Pd largo al modello ’Guazzaloca’

Ipotesi lista civica costruita da cattolici, imprenditori, dem anti-Schlein, lo stesso centrodestra ’Santa alleanza’ contro la coalizione degli eredi di Muzzarelli spostata sempre più a sinistra .

Elezioni 2024, idea Cavicchioli  Per scardinare il fortino Pd  largo al modello ’Guazzaloca’

Elezioni 2024, idea Cavicchioli Per scardinare il fortino Pd largo al modello ’Guazzaloca’

di Gianpaolo Annese

Metti un civico in grado di pescare in ambienti Pd su cui il centrodestra converge per far saltare Modena, una delle ultime ’roccaforti rosse’ in Italia. Tu chiamalo se vuoi ‘modello Guazzaloca’, dal nome del sindaco bolognese che espugnò Bologna nel 1999. Una cornice che sotto la Ghirlandina nelle amministrative 2024 esibirebbe il volto di Paolo Cavicchioli, imprenditore di successo, soprattutto presidente uscente della Fondazione capace in questi anni di mietere consenso sul territorio spendibile per progetti futuri. Non che lui ne sappia ancora nulla eh: anzi, l’uomo – in attesa dell’imminente nomina di Matteo Tiezzi al suo posto alla guida della Fondazione che chiuderà il suo mandato – sogna magari un’estate di riposo. A settembre frammenti per ora sparsi di una certa idea di Modena potrebbero però saldarsi e trovare proprio in Cavicchioli l’ariete per scardinare la fortezza. Ammesso naturalmente che l’interessato ci stia.

Nel dettaglio, l’operazione ancora figlia di nessuno ma destinata ad avere tanti genitori se e quando nascerà, assumerebbe le forme di una lista civica in contrapposizione al centrosinistra. Inizialmente si pensava che questo nuovo soggetto politico potesse in qualche modo essere apparentabile all’ammiraglia Partito Democratico e la sua flotta se non al primo, almeno al secondo turno in caso di ballottaggio.

Ebbene, la novità che affiora dal chiacchiericcio è che la lista civica targata Cavicchioli non solo vibrerebbe invece di luce propria, ma sarebbe alternativa ai Dem legati agli eredi di Muzzarelli e intercetterebbe una parte consistente del mondo cattolico, parte della Curia, militanti Pd anti-Schlein, terzopolisti, imprenditori, cittadini tradizionalmente fedeli al Pd nei quali tuttavia monta una certa insofferenza rispetto a un metodo di conduzione della città giudicato troppo accentratore. Un arcipelago a cui approderebbe tatticamente appunto anche il centrodestra in via più o meno ufficiale nel momento in cui dovesse accorgersi che puntare su un uomo o una donna di partito – nonostante il vento politico ancora favorevole – potrebbe risolversi nell’ennesima sconfitta. Operazione a basso tasso ideologico evidentemente che, sempre restando nel centrodestra, potrebbe incontrare resistenze soprattutto in Fratelli d’Italia, il più identitario tra i partiti della coalizione: l’ultimo pronunciamento in questo senso sarebbe di Giorgia Meloni.

Il convitato di pietra, come si diceva, è proprio Cavicchioli, che forse non sa neppure di essere nei pensieri di così tante persone e che su un suo eventuale futuro politico non si è mai espresso. Non si esclude peraltro che se non dovesse accettare lui, lo stesso schema non possa essere applicato a un altro civico: naturalmente però quello di Cavicchioli è il nome in cima alla lista.

Sul fronte centrosinistra, intanto, tra tante incognite spuntano un paio di punti saldi: il primo è, secondo quanto circola, che è impensabile che a Modena i Dem possano candidare una persona che non provenga dal partito. E questo sgombrerebbe il campo da un’ipotesi pure circolata secondo cui Cavicchioli poteva essere invece il candidato civico di una coalizione di centrosinistra. L’altro nodo è che c’è molto ottimismo sulla possibilità che la segreteria Solomita possa arrivare a un accordo con partiti e movimenti, Cinque stelle inclusi. Una coalizione larga dunque con un baricentro più a sinistra, ma che proprio per questo aggiungerebbe ulteriore propellente all’idea di una candidatura di Cavicchioli negli ambienti più moderati della città.