JACOPO GOZZI
Cronaca

Esami e visite, attese infinite : "Servono 200mila prestazioni per recuperare i ritardi post Covid"

L’sos lanciato dall’Ausl: "Il gap tra domanda e offerta è cresciuto del 12% rispetto al periodo pre-pandemia con picchi che toccano il 14% se consideriamo le richieste reiterate e il 19% se si parla di diagnostica pesante".

Un momento della Conferenza sanitaria territoriale

Un momento della Conferenza sanitaria territoriale

Modena, 21 maggio 2024 – A Modena e provincia il problema delle liste d’attesa infinite per le visite specialistiche e gli esami diagnostici non è di certo una novità. Amplificato dalla situazione post-pandemica e dalla fatica nel reclutare i professionisti, oggi il gap tra la domanda di prestazioni e l’offerta è cresciuto del 12% rispetto al periodo pre-Covid, con picchi che toccano il 14% se veniamo alle richieste reiterate e il 19% quando si parla di diagnostica pesante. Nella giornata di ieri, è stato portato all’attenzione dei sindaci e alle organizzazioni sindacali

confederali, nel corso della seduta della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Modena, l’importante piano di riordino dell’offerta di specialistica ambulatoriale stilato dalle Aziende sanitarie modenesi sulla scorta delle linee guida regionali. E’ necessario infatti migliorare l’accesso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e contenere le liste d’attesa. Il piano è stato presentato ufficialmente in Regione l’8 maggio. L’obiettivo è quello di rientrare, entro l’anno, in una dimensione accettabile di gestione delle agende.

In maniera progressiva, il piano vuole ridurre il gap tra domanda e offerta, aumentando quest’ultima di 200mila prestazioni nel corso dei prossimi anni e investire sull’appropriatezza prescrittiva per snellire le liste d’attesa, intercettando in modo più rapido i bisogni dei pazienti.

"In una prima fase di questo piano, che ha avuto come attori principali Ausl, Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedale di Sassuolo e Sanità Privata Accreditata – dichiara Romana Bacchi, direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena –, dovremo riuscire a incrementare l’offerta, anche se sappiamo che ciò non basterebbe a risolvere tutti i disagi".

"Oltre a questo – spiega Bacchi – dobbiamo dare una risposta che intercetti realmente il bisogno dei cittadini, facilitando le procedure. È necessario che i pazienti, specialmente coloro che sono affetti da patologie croniche e hanno necessità di essere seguiti attraverso controlli periodici, possano ricevere assistenza senza essere ‘rimpallati’ tra più erogatori. Per farlo, stiamo investendo sulla prossimità, in particolare sulla diagnostica di primo livello, al fine di effettuare nelle case della comunità quegli esami che permettano di sgravare di richieste il Cup".

"Inoltre, occorre che gli specialisti abbiano una presa in carico di quei cittadini che necessitano di un approfondimento diagnostico, e a tal proposito, stiamo aumentando assiduamente le prenotazioni interne alle strutture, soprattutto per quanto riguarda le aziende ospedaliere".

Sebbene l’aumento dell’offerta costituisca una prima, concreta, risposta ai disagi dei cittadini, non basta.

"Complessivamente, questo è un piano estremamente impegnativo – prosegue Romana Bacchi – ma tutti i dati che abbiamo a disposizione dimostrano che, anche aumentando all’infinito l’offerta, senza governare la domanda, questi sforzi saranno vani. A tal proposito, stiamo lavorando sull’appropriatezza prescrittiva, per la quale abbiamo stilato due documenti: da un lato, il catalogo delle urgenze con i medici di Medicina Generale, chiarendo bene in quali casi sia lecito ottenere l’urgenza e a chi ci si debba rivolgere. Poi, con l’Azienda ospedaliera, stiamo preparando il catalogo degli ambulatori di secondo e terzo livello, importantissimi per togliere lavoro al Cup, saltare una serie di passaggi e rendere l’intero percorso molto più appropriato e fruibile, completando l’iter e ottimizzando le richieste dei pazienti".

Durante la conferenza, anche il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Modena, Ottavio Nicastro, ha ricordato quanto sia importante collaborare in rete per affrontare in maniera sistematica questa crisi.

"Per migliorare la situazione – sottolinea Nicastro – occorre agire su più fronti. Abbiamo citato l’importanza di investire su appropriatezza prescrittiva e ambulatori di secondo e terzo livello. Inoltre, ritengo che sia fondamentale anche il dialogo costante tra l’ospedale e i medici di Medicina Generale. Su questo fronte, l’Azienda ospedaliera darà il suo contributo. Siamo parte attiva di una rete composta da tanti enti, che devono collaborare in maniera congiunta per rispondere alle esigenze dei cittadini".