Europee, Platis candidato: "A difesa dei valori cristiani"

Antonio Platis, vice coordinatore di Forza Italia nel nord-est, annuncia la sua candidatura alle elezioni europee durante un pranzo a Sassuolo. Si impegna a difendere valori cristiani, liberali e garantisti. Critica il modello sanitario emiliano e propone maggior coordinamento per ridurre le liste d'attesa. Solleva dubbi sul futuro dell'ospedale di Carpi.

Europee, Platis candidato: "A difesa dei   valori cristiani"

Europee, Platis candidato: "A difesa dei valori cristiani"

Ufficializzata venerdì durante il pranzo allo Sporting a Sassuolo la candidatura alle elezioni Europee di Antonio Platis, vice coordinatore regionale di Forza Italia nel collegio nord-est. "Oggi più che mai – sottolinea – è evidente la lungimiranza del presidente Berlusconi in tante scelte strategiche per il nostro Paese. Questo ’testimone’ non deve cadere ma deve essere portato avanti da tutti i militanti e dirigenti di Forza Italia. Per questo ho accetto la sfida, voglio tenere alta una bandiera di ideali per la difesa dei valori cristiani, liberali, atlantici e garantisti come ci ha insegnato proprio il Presidente. Vorrei avere un’Italia che, a testa alta, possa confrontarsi con gli altri stati europei senza sudditanza o paure".

Proprio ieri mattina Platis è intervenuto a Carpi sul tema sanità: "Il problema più sentito dai cittadini è il fatto che le liste d’attesa spesso sono lunghissime e in tanti casi sono addirittura chiuse e non è possibile prendere appuntamento. Su questo il governo ha stanziato oltre mezzo miliardo nella finanziaria e la regione ha il compito di spendere tutte queste risorse aggiuntive per offrire nuove opportunità di prestazioni perché qui stiamo parlando delle diagnosi di specialistica, visita ambulatoriale e di tutto ciò che costituisce una sanità all’altezza dei tempi e diffusa".

Il modello Emiliano, prosegue il vice coordinatore di FI, "è evidente che abbia fallito e qui bisogna prendere le giuste misure. Quando Forza Italia chiede di rivedere le logiche delle aziende sanitarie, Carpi ne è il caso lampante: nel momento in cui l’ASL di Reggio fa delle scelte sulla postazione ad esempio dell’automedica di Correggio mette in crisi quello che è il sistema modenese e su questo c’è necessità di maggior coordinamento e di una visione che sia di insieme".

Parlare "come in ogni campagna elettorale del nuovo ospedale di Carpi è sintomatico di una situazione che si viene ad alimentare solo in vista della campagna elettorale. Abbiamo visto con quello di Piacenza, che è più avanti rispetto al nostro di Carpi, che a dicembre la Regione aveva stanziato l’intero importo e dopo poche settimane l’ha stralciato riducendo ad un terzo le risorse assegnate e chiedendo un intervento di privati: è evidente che quello di Carpi essendo ancora sulla carta rischia di non vedere mai la luce".