Ex carabiniere si barrica in casa: la resa dopo dieci ore di trattativa

Il 68enne, pare armato, aveva inviato dei messaggi agli amici minacciando un gesto estremo. Blindata la zona Prediera, l’uomo ha rilasciato la moglie e in serata si è consegnato grazie al negoziatore

Ex carabiniere si barrica in casa:   la resa dopo dieci ore di trattativa

Ex carabiniere si barrica in casa: la resa dopo dieci ore di trattativa

E’ stata una giornata ad alta tensione quella vissuta ieri a Pavullo. Infatti un 68enne, ex carabiniere ora in pensione, si è asserragliato all’interno della propria abitazione di via Umbria assieme alla moglie, facendo intendere che di lì a poco avrebbe commesso un gesto estremo. Sul posto sono accorsi subito le pattuglie dei carabinieri, i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e, per poter operare in sicurezza, sono state chiuse diverse strade di accesso alla via, dove subito sono iniziate le attività di mediazione. La vicenda, che alle 20.20 ha fortunatamente avuto esito positivo con la resa dell’uomo, era iniziata intorno alle 10 di ieri mattina quando l’ex comandante di stazione avrebbe inviato un messaggio ad alcuni amici facendo trapelare le drammatiche intenzioni. L’allarme è scattato immediatamente e sul posto sono arrivati anche il comandante provinciale dell’Arma oltre al procuratore capo ma, soprattutto, il mediatore dei carabinieri. Il 68enne – da quanto si è appreso sul posto – si era appunto barricato in casa insieme alla moglie, che è stata rilasciata intorno alle 17 dopo l’opera di mediazione del militare specializzato. In casa sono state trovate diverse armi e secondo quanto è emerso l’ex carabiniere, prima di rilasciare la moglie, una 77enne originaria di Pavullo, l’ha minacciata più volte dicendole che l’avrebbe uccisa per poi togliersi la vita anche lui.

A seguito di un lungo colloquio sempre con il mediatore, in serata il militare in pensione si è alla fine arreso, consegnandosi alle forze dell’ordine. I sanitari del 118 hanno preso in carico il 68enne, visibilmente scosso. Pare che da tempo l’uomo soffrisse di un disagio psicologico: situazione che nel tempo lo aveva logorato tanto da arrivare ieri a commettere il pericoloso gesto. In serata, quindi, la situazione si è risolta in modo positivo e senza che nessuno rimanesse ferito. Pronti ad intervenire anche i professionisti del Gis (gruppo di intervento speciale) di Livorno. Ma grazie alla mediazione non è stato necessario effettuare irruzione nella casa.

Sono state 9 ore dure quelle di ieri nella zona della Prediera, perfino con i tiratori scelti sui tetti. La situazione, con l’uomo armato all’interno dell’abitazione, era ritenuta molto pericolosa, tanto che la chiusura delle strade è stata predisposta già da via Sardegna, a diverse centinaia di metri di distanza. Tanta la preoccupazione per i vicini di casa; molti hanno appreso di quanto stesse accadendo dai social. Durante la giornata diverse persone sono state fatte sfollare, ma in serata, una volta calmate le acque, hanno tutte potuto fare rientro nelle proprie abitazioni. La zona della Prediera si è trasformata in un presidio delle forze dell’ordine, non solo con un forte via vai e la presenza dei carabinieri, ma anche polizia stradale, personale medico, vigili del fuoco ed alcune unità di ’cecchini’, piazzate sui tetti delle abitazioni vicine. Sul posto anche il sindaco Davide Venturelli, che ha seguito da vicino la vicenda e ha portato pizze ai soccorritori. Soddisfazione per l’esito della trattativa è stata espressa da Antonio Loparco, segretario provinciale Unarma, soffermandosi sulla figura del mediatore in forza al nucleo investigativo di Modena.

Valentina Reggiani

Riccardo Pugliese