"Fuga dopo la lite con i genitori, attenti alle insidie su internet"

"Fuga dopo la lite con i genitori,  attenti alle insidie su internet"

"Fuga dopo la lite con i genitori, attenti alle insidie su internet"

Hanno tra i 14 e i 17 anni e quando arrivano a Modena, si presentano in questura o alle altre forze di polizia per poi essere inseriti nel circuito dell’accoglienza. Spesso, però, pochi giorni dopo abbandonano le strutture e spariscono nel nulla.

E’ un fenomeno preoccupante quello dei minori stranieri non accompagnati che spesso – una volta accolti nelle comunità – si danno alla macchia per raggiungere magari parenti che vivono all’estero e altre, purtroppo, per ‘seguire’ la strada dell’illegalità a cui magari erano già destinati, come ha dimostrato una recente operazione della squadra mobile. A parlare del fenomeno è Laura Amato, dirigente della divisione anticrimine della questura, presente ieri mattina al Gazebo allestito dalla polizia di Stato il Largo San Giorgio nell’ambito della Giornata internazionale dei bambini scomparsi. "Il problema dei minori scomparsi a Modena riguarda soprattutto minori non accompagnati – sottolinea la dirigente – noi abbiamo il compito di identificarli, fotosegnalarli e cercare di capire da dove arrivano e se siano fuggiti da altre comunità. Dopo di che condividiamo le informazioni con il Comune e questi ragazzi vengono posti in struttura ma gli allontanamenti – non essendovi in comunità l’obbligo di permanenza – sono continui. Spesso il responsabile della comunità si presenta in questura per fare denuncia ma alcuni ragazzini, a volte, ritornano autonomamente nelle strutture. Altre volte attiviamo anche la banca dati Schengen nel caso in cui il minore si trovi all’estero. Insomma, è un’attività costante ed importante". Tra le denunce di scomparsa ci sono poi quelle di minori italiani che spesso si allontanano per diverbi con i genitori oppure per trascorrere una serata ‘particolare’. Dalla dottoressa Amato arriva un monito per i genitori.

"Noi come divisione anticrime siamo deputati alla ricerca di minori scomparsi e quello che mi sento di dire ai genitori, è di conoscere sempre i riferimenti ovvero: che luoghi frequentano i figli, quali piazze, chi sono gli amici, quali palestre. Quello che notiamo – sottolinea – è una mancanza di attenzione anche da parte dei genitori: sono i primi a doverci fornire indicazioni e spesso si rendono conto di non sapere nulla dei propri figli. L’importante è parlare, perchè la soluzione si trova sempre. Questo è il messaggio che voglio che arrivi ai giovani e alle famiglie. Oggi (ieri) abbiamo ricordato la nostra vicinanza, quella della polizia di Stato alle famiglie e ai ragazzi: spesso, infatti, organizziamo con i colleghi della postale incontri nelle scuole anche per far capire quali sono le problematiche che creano allarme, come il cyberbullismo".