di Giorgia De Cupertinis
"Stiamo vivendo un cambiamento epocale, ma i cittadini sono ancora spaesati. Siamo infatti passati da un’annata segnata dai rincari a un momento per molti ancora difficile da decifrare. Non è facile: in tanti ci chiedono aiuto ai nostri sportelli, per avere concrete risposte alle loro domande".
Così Filomena Acquafredda, responsabile energia Federconsumatori di Modena, riassume la "confusione" degli utenti a fronte del passaggio dal mercato tutelato del gas a quello libero. Un passaggio che, con l’arrivo del nuovo anno, ha infatti generato nuove preoccupazioni tra gli utenti, tali da confondere "non soltanto le famiglie direttamente interessate dal passaggio, ma anche coloro che erano già a mercato libero – continua Acquafredda –. Questo denota pochissima chiarezza a causa di una totale mancanza di informazione istituzionale a fronte di un vero e proprio bombardamento di notizie non veritiere da parte dei gestori, a caccia di contratti. Se il mercato tutelato del gas, a eccezione dei soggetti vulnerabili, ha visto la sua fine con l’arrivo del 2024, in un solo mese le prime criticità stanno già facendo capolino". Secondo Federconsumatori infatti, "sia per quanto riguarda il prezzo fisso, sia per quanto riguarda quello variabile, il mercato libero mostra prezzi più alti rispetto a quello tutelato. O quanto meno, questo accade nella maggior parte dei casi – prosegue la responsabile –. Negli ultimi due mesi, sul mercato del gas si è registrato un costo pari a circa quaranta centesimi allo standard metro cubo, seppur sia un prezzo variabile. Nel mercato libero questi prezzi salgono fino a superare anche i 90 centesimi per alcuni gestori. Per non parlare di modifiche unilaterali con prezzo decisamente fuori mercato di 2,43 allo standard metro cubo, sono prezzi che possono mettere in ginocchio le famiglie". Allo scenario, già complesso di suo, si aggiungono anche altri "nodi". "Il governo sta inoltre smantellando le misure adottate per mitigare i rincari – continua Acquafredda – scompare l’iva del 5% ed è stato ridotto il limite Isee per il bonus bollette, che da 15mila euro passa a 9.530 euro. Tutti questi aspetti, sommati insieme, preoccupano e non poco gli utenti, ai quali è chiaro che si tratti di una liberalizzazione a favore delle società piuttosto che dei consumatori".
Non è finita qui. Questa inversione di rotta richiede oggi grande attenzione anche per ’schivare’ rischi. "Chi si rivolge ai nostri sportelli non lo fa per un problema effettivo sulla fornitura, ma per disorientamento totale. Serve appunto cautela e rivolgersi agli esperti per saper decifrare la situazione, ma soprattutto evitare di sottoscrivere dei contratti senza aver visionato tutte le condizioni economiche delle offerte. Meglio astenersi dai contratti telefonici".
"Stiamo denunciando, infine, un altro aspetto preoccupante: i cosiddetti soggetti ’vulnerabili’ hanno il diritto di rientrare dal mercato libero in quello tutelato – conclude Acquafredda – ma quando ci provano, spesso viene negata loro questa possibilità dai gestori del mercato libero. Sono pratiche commerciali scorrette da combattere".