Giovani violenti, invertiamo la rotta

Giovani sempre più coinvolti in violenze contro animali, forse influenzati da tecnologia e isolamento. Scuola e letteratura cruciali per educare al rispetto.

Sempre più spesso animali indifesi sono vittime di violenze da parte di ragazzi

molto giovani.

Le cronache parlano di abbandoni, maltrattamenti e uccisioni spesso

compiute allo scopo di diffondere le immagini sul Web e spettacolarizzare,

così, il dolore.

Perché tanta violenza? Può essere l’effetto dell’uso sfrenato dei mezzi

tecnologici?

I videogiochi, ad esempio, attraggono i giovani, ma possono generare

comportamenti scorretti, o addirittura aggressivi e violenti.

Anche l’utilizzo eccessivo dei telefonini provoca l’isolamento dei bambini o

degli adolescenti, che non hanno più amici, non creano legami, non dedicano

il loro tempo all’altro.

La scuola, oltre alla famiglia, ha un ruolo fondamentale nell’educare le nuove

generazioni al rispetto degli esseri viventi, e la letteratura potrebbe aiutarci a

renderci più ’umani’.

A questo proposito, il racconto de Il Piccolo principe dell’autore francese

Antoine de Saint-Exupéry, è profetico perché ci fa riflettere sul fatto che gli

uomini non hanno più tempo per conoscere nulla, non hanno più amici.

La nostra vita, invece, ha un senso solo se facciamo qualcosa per gli altri e

scambiare il reale per il virtuale è un grave pericolo.

Leggere un libro, vedere un museo o dedicarsi alla visione di un concerto

potrebbe essere una occasione per questi ragazzini di cambiare,

sensibilmente, la loro vita.

Classe 1^B

Polinago