Governo e manovra finanziaria: "Un mucchio di mance elettorali e meno risorse per la sanità"

Il deputato Stefano Vaccari (Pd) attacca le scelte economiche dell’esecutivo Meloni "Mancano misure necessarie per contrastare il carovita e sostenere i redditi delle famiglie" .

Governo e manovra finanziaria: "Un mucchio di mance elettorali e meno risorse per la sanità"

Governo e manovra finanziaria: "Un mucchio di mance elettorali e meno risorse per la sanità"

"Le famiglie e le imprese di Emilia Romagna, Toscana e Marche colpite dalle recenti alluvioni non hanno ancora certezza sulle risorse a disposizione per sanare i danni subiti e riprendere la normale attività con meno della metà delle risorse necessarie ma non ancora messe a disposizione a partire dal ristoro per i beni mobili". Il parlamentare Stefano Vaccari attacca a testa bassa la manovra finanziaria del governo Meloni. "Ci si è limitati a puntare su micro misure e su mance e mancette utili solo ad affrontare la prossima campagna elettorale. Una manovra che peraltro è basata su previsioni di crescita largamente sovrastimate ed anche perché finanziata per due terzi a deficit. La stessa proroga del taglio del cuneo fiscale insieme all’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef e dalla deduzione maggiorata Ires sul costo del lavoro incrementale, sono finanziate solo per il 2024, non a caso l’anno delle elezioni europee. Invece, dal 2025 in avanti non solo non c’è un euro ma dovranno essere trovati oltre 15 miliardi per eventualmente confermare queste misure".

L’unico investimento previsto per un Paese che avrebbe bisogno di affrontare strutturalmente il combinato disposto del dissesto idrogeologico e dei mutamenti climatici, rileva Vaccari, "è invece per la realizzazione del Ponte sullo Stretto con uno stanziamento tra il 2024 e il 2032 di 11,6 miliardi. Intanto le famiglie e le imprese di Emilia Romagna, Toscana e Marche colpite dalle recenti alluvioni non hanno ancora certezza sulle risorse a disposizione. Se ci aggiungiamo che lo Stato dice di far cassa per recuperare altre risorse con l’incremento delle lotterie nazionali, siamo al paradosso assurdo perché si vorrebbe esprimere solidarietà utilizzando la sofferenza e l’indebitamento di tanti, troppi cittadini del nostro Paese e anche a Modena".

Una manovra "dunque fragile ed iniqua perché mancano misure necessarie per contrastare il carovita e per sostenere una efficace politica dei redditi". I soldi per la Sanità, fa presente il deputato, "saranno a malapena sufficienti a coprire i costi dei rinnovi contrattuali e di fatto si diminuisce la spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil. Ergo niente risorse per accorciare le liste d’attesa, per assumere i medici e gli infermieri che mancano, per garantire il servizio universalistico previsto dalla Costituzione". Anche sulle pensioni un vero e proprio disastro. Volevano abolire (a parole) la legge Fornero e poi si riduce la possibilità di andare in pensione anticipatamente con Ape sociale, Opzione donna, quota 103 e si inaspriscono i requisiti per chi è interamente nel sistema contributivo".

Da una parte nessuna risorsa aggiuntiva "al trasporto pubblico locale dall’altra tagli per 600 milioni all’anno per gli enti territoriali. Così pure per il comparto agricolo, il grande assente all’interno della legge di bilancio eppure tutti sanno quanto risultano indispensabili ruolo e funzioni degli agricoltori nella fase transizione ecologica". L’unico intervento "che ha permesso di scrivere un nuovo capitolo è quello che si è potuto fare grazie alla decisione del Partito democratico e delle altre forze di opposizione, di utilizzare tutti fondi a disposizione, 40 milioni di euro, per contrastare la violenza di genere". In questo modo, "si destinano risorse per la formazione degli operatori della giustizia si può procedere alla decontribuzione per l’assunzione delle vittime di violenza e si sostengono la realizzazione dei centri antiviolenza e le case rifugio.

Si era detto, conclude Vaccari, "che la manovra dello scorso anno non poteva dare il segno tangibile delle politiche economiche della destra perché definita in troppo poco tempo. Quest’anno però, negando il dibattito con il bavaglio ai parlamentari di maggioranza, è emerso il vero volto del governo Meloni".