MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Gratia Plena Saltini e la spiritualità su tela

Da sabato fino al 2 giugno all’interno del museo diocesano di Carpi la mostra personale dell’artista apprezzato a livello internazionale

Gratia Plena Saltini e la spiritualità su tela

Gratia Plena Saltini e la spiritualità su tela

Una ventina di dipinti a tecnica mista su tela, molti dei quali di grandi dimensioni, realizzati appositamente per l’occasione. S’intitola ‘Gratia Plena’ la personale del carpigiano Andrea Saltini, in programma da sabato al 2 giugno all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio a Carpi, sede del Museo diocesano. Quello cui Saltini, pittore, poeta e direttore artistico, la cui produzione è riconosciuta e costellata premi a livello internazionale, ha dato vita è un nuovo corpus di opere, comprensivo anche di alcune carte, che spinge l’artista a indugiare in una personale ricerca di spiritualità, di dialogo con l’Oltre, il Mistero e la Fede, invitando il visitatore ad un’esperienza di profonda contemplazione e confronto, a partire dai linguaggi propri dell’arte contemporanea.

"Credo che il senso di trascendenza, forse percepibile in queste opere – spiega lo stesso Saltini – venga dai nostri tentativi di tendere a un qualche mistero più grande. Penso che la serie ‘Gratia Plena’ giri intorno alla ruota dell’uomo e al bisogno, in qualche modo, di trascendere la nostra sofferenza. In realtà non si limita a parlare di questa lotta; è, in sé, evidenza di questa lotta".

L’esposizione è accompagnata da un catalogo pubblicato da Edizioni Fam con la prefazione di don Carlo Bellini, un testo critico di Cristina Muccioli e un’intervista all’artista a cura di Laura Lasagni. "Se osserviamo le opere di Andrea Saltini – scrive don Carlo Bellini – dobbiamo riconoscere che sono intrise di spiritualità. Fin dalle sue produzioni più tipiche e famose, i ritratti, c’è chiara la volontà di esprimere non solo le caratteristiche psicologiche, ma di lasciar intuire il mistero della profondità della persona, quasi un tentativo di raggiungere la sua autenticità più vera".

"I soggetti di Saltini sono evocazioni misericordiose, convocate e accolte senza esclusioni igienico-estetiche – prosegue Cristina Muccioli –. Ci sono i bambini, ci sono gli afflitti, ci sono anche i morti, c’è la comunità degli invisti e invisibili profondamente avvertiti dall’artista. Questo tratto distintivo della sua poetica, non da oggi, è carità senza affettazione. Le sue tele sono luogo di coagulo, di accoglienza e di fratellanza. Da sempre nelle sue opere si avverte l’esercizio, che in greco era ascesi, di consegnarci un varco tra invisibile e visibile, tra passato come accesso ineludibile al presente (la nostra infanzia, le nostre esperienze bambine colme di incanto, disarmate di saperi e di erudizioni scaltrite e rigoristiche) e futuro, il suo ‘ci sarà una volta’ che ribalta cronologicamente la formula magica nell’incipit delle fiabe".

La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Carpi e della Diocesi di Carpi, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e di SoGeSi Spa, con la collaborazione di Concentrico Art, sarà inaugurata sabato alle 18.30, con un’introduzione critica di Cristina Muccioli.