GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Hera, terremoto nel centrosinistra: "Muzzarelli, brutta uscita di scena. Lasci le scelte a chi viene dopo"

La nomina di Rotella alla vicepresidenza della multiutility fa infuriare Avs e Movimento 5 stelle. E gli avversari caricano a testa bassa. Forza Italia: "Arroganza politica". Mvp: "Ricompensa per i fedelissimi".

Hera, terremoto nel centrosinistra: "Muzzarelli, brutta uscita di scena. Lasci le scelte a chi viene dopo"

Hera, terremoto nel centrosinistra: "Muzzarelli, brutta uscita di scena. Lasci le scelte a chi viene dopo"

Modena, 28 aprile 2024 – Terremoto nell’alleanza che sostiene Massimo Mezzetti dopo la conferma della nomina dell’avvocato presidente di + Europa Tommaso Rotella alla vicepresidenza di Hera. Il controcanto al blitz del sindaco Muzzarelli in particolare arriva dagli alleati di Avs e M5s. "Muzzarelli decide e divide – attaccano Verdi e Sinistra – siamo di fronte all’ultimo atto di una stagione politica conclusa. È però una decisione coerente con i suoi richiami per assicurare, anche nella prossima legislatura, la maggioranza in Consiglio comunale al Partito democratico per garantirsi il governo autonomo della città. Spiace che Muzzarelli esca di scena in un modo non all’altezza della storia politica della nostra città". Avs aveva proposto con il M5s la candidatura di Paolo Silingardi, "con competenze specifiche sulla partecipazione e sull’economia circolare, disponibile a ritirarsi pur di assegnare alla nuova amministrazione la nomina di un ruolo importante per servizi che devono diventare più virtuosi (rifiuti), sostenibili, sia economicamente che ambientalmente (energia), strategici (acqua) e importanti economicamente per le tasche dei cittadini. Muzzarelli ha deciso per l’ennesima volta da solo, bruciando i ponti e dividendo la maggioranza".

Lo stesso Movimento 5 stelle ricorda come "per il Comune di Modena, le procedure per la nomina dei rappresentanti presso gli enti partecipati richiedono audizioni in Consiglio comunale e la comunicazione chiara da parte del sindaco sulle nomine e le motivazioni che le sottendono. In questo caso, tali audizioni non sono state tenute, privando i candidati dell’opportunità di presentare i propri programmi e privando il Consiglio comunale delle informazioni necessarie per comprendere le decisioni". Questa "mancanza di rispetto coinvolge non solo i candidati e il Consiglio comunale, ma anche la futura amministrazione della città. Auspichiamo un passo indietro del sindaco".

Vibranti le reazioni contro la nomina anche ovviamente fuori dal centrosinistra. Piergiulio Giacobazzi capogruppo di Forza Italia parla di "ultimo atto di vera arroganza politica. A Consiglio comunale sospeso nelle sue funzioni politiche, l’attuale Amministrazione chiude nel peggiore dei modi il proprio mandato, con una forzata nomina politica che divide la maggioranza e si fa beffa di quel fair play istituzionale richiamato anche dallo stesso candidato sindaco Mezzetti; moderazione e correttezza in base alle quali certi atti che pesano per il futuro dovrebbero essere evitati in campagna elettorale, a fine mandato, e quantomeno rimandati alla amministrazione che nascerà dal voto di giugno. Non è certo in discussione il nome, ma il metodo. Muzzarelli ha preferito non smentirsi, e a costo di dividere la sua stessa maggioranza e quella che sostiene il candidato Mezzetti, parte della quale a favore di altri candidati a Hera, ha forzato la mano in una dimostrazione di potere fine a sé stessa".

Dura anche la presa di posizione di Modena volta pagina e del suo candidato sindaco Claudio Tonelli: "La vicepresidenza di Hera ha un potere solo apparente. Basti ricordare che il compianto ingegner Gabriele Giacobazzi, ultimo a ricoprire quella carica, affermò davanti al Consiglio comunale che il suo incarico era puramente onorifico e privo di potere reale. Eppure, quella della vicepresidenza, è una carica molto ben remunerata (oltre 85mila euro all’anno), una sinecura senza responsabilità e che richiede poco impegno. Un incarico perfetto per ricompensare i fedeli, dare dimostrazione dei rapporti di forza interni al palazzo o, nella peggiore delle ipotesi, per bilanciare le nomine".