Igra, il gioco della seduzione come una partita a tennis...danzante

La compagnia di danza Kor’sia presenta "Igra" al teatro Comunale Pavarotti Freni, un'opera ispirata al gioco e all'amore, reinterpretando il balletto di Nizinskij in chiave contemporanea.

Igra, il gioco della seduzione come una partita a tennis...danzante

Igra, il gioco della seduzione come una partita a tennis...danzante

"Igra" in lingua russa significa "Gioco". Una partita di tennis può essere un gioco, ma è un gioco anche l’amore, con i suoi codici e i suoi riti. Ed è proprio "Igra", dunque gioco, l’acclamata creazione del collettivo Kor’sia che verrà presentata stasera alle 20.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni. La compagnia di danza arriva da Madrid, ma il suo cuore è italiano: i due coreografi, Mattia Russo e Antonio de Rosa, sono infatti originari della Campania, hanno fatto parte del Corpo di ballo del teatro alla Scala di Milano per poi entrare nella Compagnia nazionale di danza della Spagna, firmando creazioni anche per il Teatro Massimo di Palermo e il Balletto Nazionale dell’Opera del Reno. Il percorso di Kor’sia si è avviato nel 2015 a Madrid, per portare un nuovo linguaggio nella danza contemporanea.

Con "Igra" Russo e De Rosa proseguono un dialogo ideale con gli storici balletti di Vaslav Nizinskij che ai primi del ‘900 fu la punta di diamante dei Ballets Russes.

"Jeux" (Gioco, appunto) fu una delle coreografie che egli ideò più di un secolo fa, nel lontano 1913: il collettivo Kor’sia attinge da quel patrimonio per darne una lettura nuova, alla luce della sensibilità contemporanea. Veniamo trasportati su un campo di tennis che diventa la metafora della seduzione: i danzatori (in pantaloncini e racchette) sono gli interpreti di un grande gioco delle relazioni e dei sentimenti, in un mondo sempre più fluido come è il nostro. È uno spettacolo di particolare potenza visiva, con molti riferimenti sfumati e sottili, un collage di situazioni, di musiche e di suggestioni. Kor’sia prende da Nizinskij e rielabora: i beat elettronici di Alejandro Da Rocha, per esempio, si avvicinano ai ritmi delle danze russe ma uniscono balletto classico e danza contemporanea.

Il passato – per Kor’sia – non ha esaurito la sua capacità di ispirare, anzi può essere continuamente rivissuto: "Il nostro interesse e la nostra fascinazione per i pezzi del passato derivano dall’idea che l’umanità agisca come un sistema che non solo condivide un immaginario collettivo, ma anche una serie di discorsi o narrazioni che ci modellano come comunità e come umanità – spiega la compagnia –. In quegli spettacoli che vengono definiti ‘accademici’ o di repertorio, e che possono venire trasmessi e conservati nel tempo, possiamo trovare risposte o modi di vivere, ma anche importanti insegnamenti e allegorie dei nostri problemi attuali".

s. m.