STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Il capolavoro di musica classica. La Passione secondo Giovanni per celebrare il genio di Bach

Sabato al Comunale di Carpi si esibiranno l’Accademia Hermans e il coro Canticum Novum. Alla direzione il maestro Fabio Ciofini. Tre secoli fa la prima esecuzione dell’opera a Lipsia.

Il capolavoro di musica classica. La Passione secondo Giovanni per celebrare il genio di Bach

Il capolavoro di musica classica. La Passione secondo Giovanni per celebrare il genio di Bach

Proprio pochi giorni fa, nelle liturgie del triduo pasquale, abbiamo rivissuto la Passione di Cristo, della sua crocifissione e della sua morte che si è sublimata nella resurrezione. I Vangeli della Passione, con la loro narrazione potente, profondamente spirituale, hanno ispirato artisti di tutti i tempi: in musica, certamente, le "Passioni" più toccanti sono quelle composte da Johann Sebastian Bach. Secondo il suo necrologio, il musicista scrisse cinque "Passioni", ma soltanto due sono arrivate fino a noi con testo e partitura. La "Passione secondo Giovanni" fu la prima che Bach compose per Lipsia, dove era stato nominato maestro di Cappella nel 1723: appena dieci mesi dopo l’assunzione dell’incarico, il compositore presentò questo suo colossale oratorio. Era il Venerdì Santo, 7 aprile 1724: fra pochi giorni, dunque, saranno tre secoli esatti dalla prima esecuzione. Alla vigilia della storica data, sabato 6 aprile alle 20.30 al teatro Comunale di Carpi la "Johannes Passion BWV 245" verrà eseguita da Accademia Hermans e dal coro da camera Canticum Novum, diretti da Fabio Ciofini, con le voci soliste di Lucia Casagrande Raffi, Lucia Napoli, Luca Cervoni, Federico Benetti, Sergio Foresti e Carlo Putelli. Il teatro carpigiano suggellerà così la sua stagione di musica classica.

Dramma umano, contemplazione spirituale e speranza di consolazione e di rinnovamento si uniscono in questa creazione (che prima di Pasqua abbiamo ascoltato anche a Modena, nell’esecuzione dei cori di Modena Musica Sacra): "La Passione secondo Giovanni di Bach rappresenta uno dei più grandi monumenti della musica sacra di tutti i tempi, ed è basata su alcuni episodi chiave del testo evangelico: l’arresto di Gesù, la partecipazione della folla alla sua condanna, la crocifissione, la morte e la deposizione nel sepolcro", ricorda il maestro Carlo Guaitoli, direttore artistico del Comunale di Carpi. Rispetto alla "Passione secondo Matteo" che Bach presentò poi nel 1727, quella secondo Giovanni è più breve, e secondo i musicologi più teologica e meditativa. Il canto dell’evangelista ripercorre le vicende, così come raccontate nei capitoli 18 e 19 del testo sacro, mentre grandi arie e corali commentano la scena, invitando alla riflessione e alla preghiera. "Tu eri morto. Gesù, e ora vivi in eterno – si ascolta in uno dei corali –. Nell’ora estrema a nessuno mi volgerò come a te che mi dai la pace". E un accento particolare viene dedicato alle lacrime di Pietro, che rinnega il Signore poi si pente: "Guarda anche me. Gesù – si canta –, e se non voglio pentirmi, se ho fatto del male, risveglia la mia coscienza".