Il futuro di Muzzarelli Tentazioni del sindaco: Fondazione nel 2027 o presidente in Provincia

Oggi intanto l’elezione di Tiezzi alla guida della ’cassaforte della città’

Il futuro di Muzzarelli  Tentazioni del sindaco:  Fondazione nel 2027   o presidente in Provincia

Il futuro di Muzzarelli Tentazioni del sindaco: Fondazione nel 2027 o presidente in Provincia

di Gianpaolo Annese

Dopo aver blindato la Fondazione riuscendo a coagulare tutti attorno al nome di Matteo Tiezzi (persino le recalcitranti componenti della Curia e dell’Università), per Gian Carlo Muzzarelli è tempo di immaginare il proprio futuro. L’ipotesi di avere come antagonista Paolo Cavicchioli avrebbe magari ancora di più ingolosito l’attuale sindaco sulla possibilità di svolgere il terzo mandato che tanto ha sognato, ma che a Roma non è in agenda, come confermano negli ambienti del centrodestra vicini al governo.

Le strade davvero praticabili che gli si parano davanti allora sono fondamentalmente due: l’ipotesi presidente della Provincia con elezione diretta oppure la presidenza della Fondazione fra quattro anni, alla scadenza del mandato di Matteo Tiezzi che non può fare il bis perché ha già ricoperto l’incarico di vicepresidente. Era pure balenata la suggestione di una corsa al Parlamento europeo per Muzzarelli, ma i ‘rivali’, a cominciare per dire da Stefano Bonaccini, sono troppi e i voti necessari in un’area che comprende più regioni non sono, secondo diversi osservatori, alla portata del primo cittadino. Vale sempre la strada della Regione nel 2025, ma per lui sarebbe un ritorno al passato. Non si esclude tra l’altro anche il ruolo di semplice consigliere comunale nelle amministrative 2024, confidando nella possibilità che il suo nome sulla scheda possa costituire un traino per il Pd.

Più futuribili come si diceva invece le altre destinazioni. Sul fronte presidente della Provincia (incarico che Muzzarelli ha già ricoperto in passato, ma con la normativa attuale), si attende la legge per l’elezione diretta e i maggiori poteri di un ente che si ritiene debba tornare al centro del governo dei territori. Bisognerà capire se la nuova normativa allineerà tutte le Province al 2024 a prescindere dalla scadenza del mandato (cioè si vota tutti l’anno prossimo tagliando il nodo) oppure si rispetteranno le scadenze naturali che per Modena vorrebbe dire gennaio 2027. L’altra controindicazione è che non tutti i territori a quanto pare gradirebbero la figura di Muzzarelli alla guida della Provincia

L’alternativa, peraltro non immediatissima anche quella, sarebbe la conduzione dal maggio 2027 della Fondazione che oggi eleggerà il presidente Tiezzi. La possibilità prevede però un vincolo non da poco: per ricoprire il ruolo di presidente della Fondazione occorre non aver ricoperto incarichi politici nei due anni precedenti. Sarà disposto Muzzarelli a scontare questi due anni di purgatorio occupandosi d’altro, fuori dalla scena politica?

Fibrillazione intanto nel mondo politico dopo l’indiscrezione pubblicata ieri della possibile costruzione della candidatura a sindaco nel 2024 di Paolo Cavicchioli a capo di una lista civica (catto-Dem anti-Schlein, terzopolisti, parte della Curia, imprenditori) su cui convergerebbe il centrodestra. Mondi che si stanno saldando anche attraverso i corsi di formazione avviati nei mesi scorsi dal centrodestra. L’operazione è sul tavolo, ma incrocia un paio di ostacoli: il primo è che non è scontato che il centrodestra riesca a trovare la quadra sul nome, considerando la competizione interna tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: soprattutto la forza politica meloniana è molto orientata a presentare un proprio uomo o una donna di partito. Il secondo, fa notare qualcuno, è che lo statuto della Fondazione (all’articolo 19, comma 4) prevede ’un vincolo d’onore’ secondo cui chi ricopre un ruolo negli organi dell’ente, si impegna a non candidarsi a incarichi politici per almeno un anno. Occorre capire quando cade ufficialmente il giorno della scadenza: se la data è quella di oggi, fino al 25 maggio 2024 Cavicchioli in teoria non potrebbe candidarsi. Ma, appunto, non è un vincolo normativo.