"Il lambrusco Chiarli conquista l’America"

Castelvetro, il successo della storica cantina non si ferma. "Stiamo avviando in Usa l’export della nuova etichetta ’Vecchia Modena Noir’"

"Il lambrusco Chiarli conquista l’America"

"Il lambrusco Chiarli conquista l’America"

Il Lambrusco Grasparossa? Sta andando sempre più alla conquista degli States, tanto che la storica cantina Cleto Chiarli – ultima realtà del gruppo vitivinicolo nato nel 1860, che nelle sue tenute castelvetresi possiede 60 ettari di vigneti e produce per circa 1 milione di bottiglie l’anno – da alcune settimane ha avviato proprio con gli Usa l’export in esclusiva di una nuova etichetta – la "Vecchia Modena Nero-Noir" – per portare appunto nei locali della Grande Mela e, più in generale, nei più prestigiosi ristoranti a stelle e strisce, la migliore produzione "made in Castelvetro". Con il doppio vantaggio di promuovere sia il vitigno Lambrusco, sia il nome di Modena. A raccontare di questa esperienza è Tommaso Chiarli, responsabile export e accoglienza di un’azienda che con lui e suo fratello, il cugino Carlo e fratelli, è arrivata alla quinta generazione e che oggi vede ai vertici Anselmo, padre di Tommaso e amministratore delegato, e Mauro, padre di Carlo e presidente. Tommaso, peraltro, illustra tutto ciò proprio da Castelvetro, dove la famiglia è proprietaria di Villa Cialdini fin dal 1898 (qui nacque il celebre nobile, militare e politico Enrico Cialdini) e dove, appunto, si produce tutta la linea premium a marchio Cleto Chiarli. "Finalmente il Lambrusco di qualità – spiega Tommaso – sta vivendo un grande momento di popolarità, dopo il periodo molto difficile attraversato tra gli Anni 80 e 90 del secolo scorso. Tanti sono i fattori che hanno contribuito a questo cambiamento: ai progressi in campagna e in cantina, vanno associati anche quelli di un cambiamento del gusto di tanti consumatori, che oggi prediligono vini frizzanti a bassa gradazione alcolica e grande freschezza. Ecco allora che abbiamo pensato proprio a un progetto specifico per gli Usa, con il "Vecchio Modena Nero-Noir", che definisce uno dei nostri migliori gran cru (ovvero un vino proveniente esclusivamente da un solo vigneto). Lo stesso vino si può bere naturalmente anche in Italia, ma con un’altra etichetta: il "Vigneto Cialdini Cleto Chiarli", che definisce sempre una nostra linea premium ma, appunto, richiama il personaggio Cialdini e non il nome Modena". Le novità aziendali, peraltro, non sono finite qui. "Oggi l’enoturismo – prosegue Tommaso - a Castelvetro e dintorni sta diventando sempre più importante. Solo noi, da dopo l’Expo 2015, che è stato un vero e proprio volano per questa tendenza, accogliamo oltre 4.000 turisti l’anno. Stiamo lavorando pure a nuovi progetti per valorizzare questo movimento". Quali? Ancora non posso anticipare nulla, ma entro l’anno contiamo di aprire nella nostra Tenuta Cialdini, sede della cantina Cleto Chiarli, nuove attrazioni per gli amanti del vino, nel contesto della nostra villa settecentesca e del parco storico, nonché dei nostri vigneti".