Il sindaco Claudio Poletti: "Un edificio simbolico che rappresenta una rinascita culturale"

Il primo cittadino: "È un luogo fortemente legato alla comunità" . Il governatore Bonaccini: "Completeremo quello che è rimasto indietro".

Il sindaco Claudio Poletti: "Un edificio simbolico che rappresenta  una rinascita culturale"

Il sindaco Claudio Poletti: "Un edificio simbolico che rappresenta una rinascita culturale"

Già dal primo pomeriggio tante persone hanno iniziato ad affollare il sagrato del Duomo di Finale. Nessuno voleva mancare a un momento così importante. Tanti hanno acquistato la cartolina commemorativa (realizzata dal Circolo filatelico numismatico finalese, con la bella illustrazione di Mario Cavani) e si sono fatti apporre l’annullo postale filatelico come ricordo della giornata, altri hanno voluto portare a casa una delle croci che sono state realizzate riutilizzando il metallo delle canne dell’organo distrutte nel crollo di dodici anni fa. Tutti ripetevano una sola parola, "Finalmente". Finalmente qui a Finale un monumento pubblico riapre, finalmente ci si può riappropriare di qualcosa di cui si sente partecipi. "Finalmente questa casa torna a vivere, per riunire una popolazione", ha detto monsignor Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’arcidiocesi, aprendo gli interventi istituzionali sul sagrato. La rinascita del Duomo di Finale – ha aggiunto – "ha un valore simbolico eccezionale anche per tutta la comunità diocesana".

Stefano Bonaccini, presidente della Regione, ha ricordato la notte del 20 maggio 2012, pochi minuti dopo le 4. "Quando vidi che l’epicentro del sisma era a Finale, chiamai subito il sindaco Fernando Ferioli, e lui mi rispose ‘Qui non si vede più nulla, c’è solo polvere...’. E con Gian Carlo Muzzarelli, allora amministratore in Regione, ci rendemmo conto di quello che la scossa aveva provocato". Questa terra, grazie alla sua gente, "ha saputo reagire e ripartire – ha aggiunto il governatore –. È stato ricostruito praticamente tutto, e dove qualcosa ancora manca, purtroppo, è stato per qualche ritardo a livello locale". Ma ce la faremo a completare tutto – ha assicurato Bonaccini – : riaprire questo Duomo, per i valori che racchiude, ha un grande significato. Già, perché il Duomo di Finale "è profondamente legato alla comunità", ha sottolineato Maria Grazia Gattari della Soprintendenza: i cittadini contribuirono alla sua costruzione già alla fine del ‘400 e il Comune ne è rimasto proprietario fino al 2002. "Voglio rivolgere un ringraziamento particolare alla comunità finalese per la pazienza dimostrata nell’attesa della rinascita di questo importante edificio di culto", ha proseguito. Una rinascita "sia spirituale che culturale", come ha sottolineato il sindaco Claudio Poletti: la riapertura del Duomo "è un primo passo verso la ripresa del centro storico che ha sofferto e sta ancora soffrendo – ha ammesso –. Si completeranno i lavori di piazza Garibaldi, del ponte Vecchio e del centro storico. La riapertura del Duomo è un punto di partenza". Finale ne ha davvero bisogno.

Stefano Marchetti