Imprese al femminile. I Folletti compie 20 anni: "Abbiamo realizzato il nostro grande sogno"

Nives Canovi: "Ci occupiamo quotidianamente di pulizie senza dimenticare mai l’ambiente e l’etica del lavoro. Questo traguardo lo abbiamo raggiunto grazie ai nostri collaboratori".

Imprese al femminile. I Folletti compie 20 anni: "Abbiamo realizzato il nostro grande sogno"

Imprese al femminile. I Folletti compie 20 anni: "Abbiamo realizzato il nostro grande sogno"

Vent’anni possono sembrare pochi, ma in realtà, per un’azienda nata da un sogno di una donna, Nives Canovi, supportata da vicino da due colleghe – Alessandra Berni e Vissia Mangiacotti (nella foto) – si tratta di un bel traguardo. "Un risultato, quello raggiunto da I Folletti, che ci riempie di soddisfazione – racconta Nives – da un punto di vista non solo economico, ma anche umano". Una storia iniziata nel febbraio del 2004 che ben rappresenta di donne connesse da un legame profondo, donne che hanno creduto con passione nella loro causa, donne sognatrici, donne coraggiose, con un’etica tutta femminile, visto che la forza lavoro (una trentina di persone) oggi è in gran parte rappresentata da donne. E con una grande passione per il lavoro, visto che il nome stesso dell’impresa nasce da una favola, “Il ciabattino e i Folletti”, nella quale i folletti lavorano nel buio della notte per aiutare un calzolaio povero che doveva mantenere una famiglia numerosa. "Un’etica per il lavoro che applichiamo quotidianamente, dedicandoci alla pulizia, all’igienizzazione e alla cura degli ambienti con professionalità ed attenzione, senza dimenticare l’attenzione per l’ambiente". Tra i progetti per il 2024, infatti, c’è l’ottenimento della certificazione Ecolabel del servizio di pulizie. "Un traguardo che richiede il ricorso a prodotti ecologicamente certificati, l’adozione di procedure sostenibili per l’ambiente e tanta pazienza ed attenzione", sottolinea sempre Canovi. In questa bella storia una parte importante l’ha avuta Cna.

"L’Associazione ci ha accompagnato in questo processo di crescita passo dopo passo, contribuendo alla nostra formazione, aiutandoci ad individuare le soluzioni più opportune per la nostra realtà. Si tratta di un valore aggiunto che consiglierei a chiunque voglia coltivare il sogno di realizzare una propria impresa". Il segreto del successo? "Non aver mai rinunciato a seguire la nostra mission: andare oltre la pulizia e l’igienizzazione degli spazi per concretizzare il profondo legame tra pulizia e benessere. Questa consapevolezza la nostra attività diventa una dichiarazione di responsabilità complessiva per la costruzione di un mondo più sano e sostenibile, sia a livello aziendale che su scala più ampia". Tutto questo, dal punto di vista pratico, significa ad esempio dedicare settimane, mesi, a testare le performance dei prodotti utilizzati in termini di resa, di impatto sull’ambiente sulla salute dei lavoratori e sulla salubrità degli spazi della clientela. "Perché – conclude Nives Canovi, incontrata negli uffici di via Lago di Carezza, a Carpi - in fondo questo traguardo lo abbiamo raggiunto grazie alla disponibilità dei nostri collaboratori e alla fiducia concessaci dai clienti: è stato grazie a quest’ultima che abbiamo superato insieme momenti durissimi come il terremoto e la pandemia".

Sono 486 le imprese di pulizie attive sul territorio modenese, di cui oltre la metà – 288 contano negli organismi societari almeno una donna e, mentre poco meno di una su quattro conta un socio o un amministratore under 40. Un settore, quindi, dove particolarmente rilevante è la componente sia femminile che di giovani. Stiamo parlando soprattutto di piccole imprese, visto che la media è di circa 3 dipendenti per aziende, mentre le imprese artigiane sono il 23%. A livello di diffusione geografica a fare la parte del leone è il capoluogo, dove è attiva un’impresa su tre del settore.

Viene poi l’area del Sorbara (94 imprese), seguita dalla zona di Carpi (86) e da quella di Sassuolo (57). Quello della pulizia è un settore cresciuto molto negli ultimi anni, malgrado la crisi sofferta durante la pandemia, che ha fatto le spese della chiusura dei posti di lavoro e, quindi, del calo della domanda di questo tipo di servizi. Ma proprio la pandemia, con la maggiore cura di questi servizi richiesta dalla lotta al covid, ha rappresentato un fattore di qualificazione per queste imprese, sulle quali pesa più che in altri settori il fattore abusivismo. Oggi, al pari di altri settori, le difficoltà maggiori si incontrano nella ricerca del personale, insufficiente rispetto alla domanda di mercato.