In centinaia per sostenere Damiano: "Non sei solo: difendiamo la libertà"

Giovani, sindacati e famiglie al presidio al Novi Sad. Solidarietà alla studente punito per aver criticato l’istituto "Episodio inaccettabile. La scuola deve essere un luogo di incontro, dove ognuno di noi può esprimersi".

In centinaia per sostenere Damiano: "Non sei solo: difendiamo la libertà"

In centinaia per sostenere Damiano: "Non sei solo: difendiamo la libertà"

di Giorgia De Cupertinis

"Come puoi vedere, Damiano, non sei solo".

Ai piedi del palco, di fronte allo studente del Barozzi, si estende una folla di centinaia di persone (c’è chi diceva 300, chi fino a 500). Ci sono genitori, sindacalisti, professori, studenti. Ragazzi, adulti, anziani. Coppie o gruppi di amici: "Siamo tutti Damiano – affermano a gran voce – e continueremo a sostenerlo".

Ieri pomeriggio, all’ingresso del Novi Sad, la manifestazione organizzata dalle Rsu insieme alla Rete degli Studenti Medi – con la presenza anche dell’Associazione Stampa Modenese – è riuscita così a legare centinaia di voci in un unico coro: il caso dello studente – sospeso per 12 giorni dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa in occasione di uno sciopero – è ormai diventato nazionale, scatenando un’ondata di solidarietà e di protesta ormai impossibile da placare.

Solidarietà che lo stesso Damiano accoglie a piene mani e per cui, una volta salito sul palco, non ha esitato a ringraziare. "Mi fa molto piacere vedervi qui oggi – confida il diciottenne – mi dimostrate che non sono solo e questo per me è fondamentale. Vi voglio ringraziare, tutti quanti".

Ieri pomeriggio, inoltre, la manifestazione ha visto un’adesione massiccia da parte del mondo sindacale scolastico, sceso in strada per lanciare un messaggio ben preciso.

"Parliamo di un episodio inaccettabile – afferma Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil – noi non vogliamo che i ragazzi stiano zitti e buoni, ma che si esprimano, che dicano la loro". "Essere qui – continua la sindacalista – è un messaggio molto chiaro, perché ciascuno di noi ha deciso di difendere il diritto di un rappresentante". "La sospensione di Damiano? Non sono mai stata d’accordo, fin dall’inizio – fa eco Monica Barbolini, segretaria generale della Cisl Scuola Emilia-Romagna – la scuola deve essere un luogo di dialogo e discussione. Su questo non si può transigere".

Ma a dare voce al loro pensiero sono anche i tanti, tantissimi studenti scesi in strada: tutti giovanissimi, ma ognuno di loro guidato da una forte determinazione. "Non è un periodo facile per la classe studentesca – spiega Mila Vaccari della Rete degli Studenti Medi di Modena – ma oggi siamo qui perché chiediamo una scuola realmente democratica, capace di valorizzare la voce di tutti, studenti compresi. Purtroppo ancora in tanti hanno paura a esprimersi, e quello che è successo non aiuta di certo – prosegue la giovane – ma questa piazza dimostra, per fortuna, che ci sono ancora tanti giovani volenterosi di far sentire forte la propria voce".

Voce che anche gli insegnanti non vogliono reprimere. "C’è una grande sensibilità anche da parte nostra su questo tema. Damiano ha sostenuto di aver perso fiducia negli adulti e questo, per noi insegnanti, è purtroppo molto grave. Così non va: la scuola deve essere una realtà capace di educare, un luogo di confronto in cui potersi esprimere" ha inoltre aggiunto Caterina Bonasegla, insegnante del liceo Muratori-San Carlo.

Tra la folla, vicini ai loro ragazzi, non sono mancati anche mamme, papà, nonni. Persone che non hanno esitato un minuto a schierarsi con Damiano, per tutelare quella che è "la libertà di espressione".

"Come genitore, ci tenevo a essere qui – commenta Devrim Di Finizio –. I ragazzi a questa età richiedono autonomia ed è sempre bene non invadere la loro sfera, ma quando hanno bisogno di supporto, siamo pronti subito a schierarci in prima linea".

Sono parole che rimbombano, forti, anche quelle pronunciate dal sindaco Muzzarelli, presente ieri alla manifestazione. "Il nostro territorio vuole credere in una scuola libera e democratica, e non accetta che questi valori vengano messi in secondo piano – conferma il primo cittadino –. La nostra comunità non può e non deve avere paura della voce degli altri. Quando ho appreso che Damiano era stato sospeso per dodici giorni, per aver rilasciato un’intervista, ho ritenuto di dover intervenire subito. Questo provvedimento disciplinare è un fallimento della scuola e del rispetto della sua missione educativa".