Una cooperativa sociale per dare lavoro e, soprattutto, un futuro a tanti giovani diversamente abili che, superati i 18 anni, tornano negli ambiti familiari perché i servizi sociali non se ne fanno più carico. Eppure, per tutti loro è fondamentale il rapporto umano e sono fondamentali le esperienze di socializzazione. E’ questa la convinzione di un gruppo di genitori e di altri soci che hanno dato vita a "La Bella Sfilza", una iniziativa che nasce con l’intento di creare un ambiente di lavoro inclusivo, dove chiunque possa esprimere la propria unicità. Ne fanno parte 18 soci fondatori e 5 ragazze e ragazzi dai 20 ai 24 anni di Concordia, Mortizzuolo, Bastiglia, Massa Finalese e San Prospero. Ma, avverte subito il presidente della cooperativa Paolo Pozzetti, "più ragazzi riusciamo ad inserire, più saremo contenti". La sede è a Concordia in località "La Sfilza", via Corriera 13, un luogo che nella tradizione locale richiama una serie (sfilsa in dialetto) di pioppi cipressini che si trovava a questo punto della via e dove decenni addietro c’era un caseggiato con bar, negozio alimentare e forno, distrutto e lesionato dal terremoto del 2012. Grazie ai contributi della ricostruzione quel caseggiato è stato interamente recuperato e adesso si prepara ad ospitare parte delle attività della cooperativa. Rinascerà il bar che però sarà a servizio di un ristorante, diretto da uno chef di Carpi Dario Forghieri, il quale con entusiasmo ha deciso di sposare il progetto "La Bella Sfilza", e dal 12 aprile inizierà l’attività aprendo tutti i giorni dalle 12 alle 14. "Più avanti – lascia intendere Forghieri – prolungheremo l’attività anche in orario serale". Lo affiancheranno in cucina e ai tavoli i ragazzi diversamente abili, che sono già al lavoro dietro i fornelli per preparare pasta, dolci e altre prelibatezze che potranno essere acquistate liberamente nello spaccio annesso fin dal giorno della inaugurazione fissata per domenica 10 aprile, quando dalle 11 alle 15 i locali verranno aperti al pubblico. ’La Bella Sfilza’ non si limiterà solamente a lavorare le materie prime, ma seguirà tutte le fasi di produzione dal seme al frutto. Infatti, la cooperativa può già attingere ad un terreno di 3,5 ettari poco distante dalla sede coltivato a ortaggi, dove ad un chiosco è possibile acquistare i prodotti. "Ci siamo altresì accordati con la dirigente della scuola media – spiega Pozzetti – per avviare un percorso scolastico".
Alberto Greco