JACOPO GOZZI
Cronaca

Incidente industriale, il test: "Sperimentazione riuscita, avvisati ventimila cittadini"

L’allarme è scattato sui cellulari di chi si trovava vicino allo stabilimento Scam. Gelmuzzi: "I numeri ci fanno ben sperare, vogliamo rendere questo sistema definitivo". .

Incidente industriale, il test: "Sperimentazione riuscita, avvisati ventimila cittadini"

Incidente industriale, il test: "Sperimentazione riuscita, avvisati ventimila cittadini"

I cellulari di circa 20.000 persone hanno lanciato l’allarme verso le 12 di ieri quando, in un’area di 2 km di raggio intorno allo stabilimento Scam di Modena, è scattato il test di prova IT-Alert. Un messaggio accompagnato da un suono insistente che è giunto sui dispositivi che in quel momento erano connessi alla rete simulando un incidente ai danni dell’azienda che produce fertilizzanti e concimi. Il test sperimentale, coordinato dal Dipartimento nazionale della protezione civile in stretto accordo con la Prefettura di Modena, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e il Comune di Modena, fa parte di una serie di simulazioni previste su scala nazionale. Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, infatti, verranno simulate tre tipologie di emergenza: collasso di una grande diga, incidente industriale rilevante e disastro nucleare. Nel caso di Modena, il test è stato effettuato per verificare il funzionamento del sistema di allarme nel caso in cui si verifichi un incidente grave a un edificio soggetto alla direttiva Seveso, che dal 1982 norma la prevenzione dei grandi rischi industriali. "Stiamo testando il sistema di allarme pubblico – spiega Francesco Gelmuzzi, dirigente dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la protezione civile – ovvero un meccanismo che, su scala nazionale, invia messaggi ai cittadini all’interno di aree codificate per alcune tipologie di rischio. L’allarme arriverà su tutto il territorio italiano in caso di maremoti, emergenze vulcaniche, nucleari, in seguito al collasso di grandi dighe o, come prevede il test di oggi, incidenti industriali". La sperimentazione ha il duplice obiettivo di abituare i cittadini al sistema di allerta e verificarne la funzionalità su porzioni circoscritte di territorio. "Si tratta di un esperimento estremamente significativo – prosegue Gelmuzzi – che coinvolge tutti coloro che, nell’arco di un’ora, transitano nell’area interessata dalla simulazione. Il test sarà decisivo per capire se, a partire dalla metà di febbraio, dovremo continuare la sperimentazione su questo sistema o potremo renderlo definitivo". Per quanto riguarda l’esercitazione di ieri mattina, la Protezione Civile ha dislocato sul territorio una cinquantina di squadre sentinella. "Il test è stato lanciato alle 12.04 – illustra Gelmuzzi – e, per ora, abbiamo registrato un tempo massimo di quindici minuti per raggiungere l’80% dei dispositivi. Numeri provvisori che, al momento, ci fanno ben sperare, ma devono essere confermati dai dati relativi al nostro monitoraggio e ai feedback dei cittadini, che saranno analizzati nei prossimi giorni". Il questionario ufficiale della protezione civile nazionale si trova sul sito nazionale di IT Alert e può essere compilato da chiunque. Si tratta di un quiz per capire meglio il punto di vista dei cittadini ed eventuali errori riscontrati durante la prova. "Questa simulazione – conclude Gelmuzzi – vuole aiutare le persone ad auto-proteggersi. In seguito al messaggio che annuncia una sciagura, infatti, coloro che vivono nella zona colpita dovranno attivare le misure previste dai piani d’emergenza. Chi, invece, si trovasse a transitare in quell’area per motivi di lavoro o turismo, sarà informato e potrà agire di conseguenza".