Incidente sul lavoro, muore dopo tre giorni

Fiorano, la vittima è Alfio D’Urso: il 54enne era stato colpito dalla sponda del camion durante le operazioni di carico-scarico

Incidente sul lavoro, muore dopo tre giorni

Incidente sul lavoro, muore dopo tre giorni

E’ morto dopo tre giorni, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Baggiovara dove era ricoverato, l’autista 54enne Alfio D’Urso, vittima dell’infortunio sul lavoro avvenuto a Spezzano mercoledì scorso. Il suo cuore ha cessato di battere ieri nelle prime ore del mattino nonostante gli sforzi dei medici: troppo gravi le lesioni riportate nel tragico incidente, in particolare il trauma cranico dovuto allo schiacciamento che non gli ha lasciato scampo.

Le condizioni dell’uomo erano apparse da subito gravissime al personale del 118 intervenuto sul posto dopo la chiamata dei dipendenti dell’azienda, la Dini Argeo di via dell’Elettronica, dove D’Urso era impegnato nelle operazioni di carico e scarico di materiale dal suo camion. La tragedia intorno alle 9,30: da quanto ricostruito dai carabinieri e per motivi ancora al vaglio della medicina del lavoro, la sponda del mezzo ha improvvisamente ceduto travolgendolo in pieno, colpendolo violentemente alla testa.

L’autista è crollato a terra privo di sensi. Subito i presenti hanno chiamato i soccorsi. Il 54enne è stato stabilizzato dal personale del 118 e poi portato d’urgenza a Baggiovara, purtroppo dopo tre giorni di agonia il tragico epilogo. La medicina del lavoro sta ora effettuando tutte le verifiche per capire la causa dell’infortunio in particolare controlli sul camion. Cosa è accaduto? Perché la sponda si è sganciata improvvisamente? Saranno inoltre eseguite tutte le verifiche sul rispetto delle norme di sicurezza. Alfio D’Urso lavorava per una ditta esterna a quella di Spezzano. Era originario di San Gregorio di Catania ma viveva da solo a Sassuolo.

Sulla sicurezza nei posti di lavori è intervenuto anche Marco Bottura, segretario di Filt Cgil Modena. "Attendiamo le verifiche – ha detto il sindcalista in riferimento alla tragedia di Spezzano – in ogni caso, anche se si è trattato di un cedimento strutturale andava comunque fatta una valutazione dei rischi. Anche nei movimenti che sembrano i più banali è necessario seguire una procedura ben precisa; sarà il giudice a questo punto a valutare quanto accaduto. Resta il fatto che la media nazionale è di tre infortuni mortali al giorno e non ci schiodiamo da questo dato. La provincia di Modena nel 2023 ha visto un numero assoluto di infortuni molto importante rispetto al 2022 e il 2024 non è certo cominciato bene. Il governo – ha concluso Bottura – ha derubricato dall’agenda politica il tema della sicurezza sul lavoro. Sono state fatte norme più restrittive su altri capitoli ma sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ancora niente". "Nessun cedimento strutturale nel mezzo – chiarisce invece con fermezza Pietro Noto, collega di Alfio D’Urso alla Italtir di Sassuolo – la sponda è intatta, non si è sganciata. Probabilmente il pallet ha fatto pressione, è caduto e la sponda si è aperta colpendo Alfio. Il camion non è stato posto sotto sequestro ed è pronto per essere utilizzato già domani". Pietro ricorda Alfio con affetto "una grande perdita per l’azienda, una persona sempre generosa e disponibile con tutti, pronto a lavorare in ogni momento , non si tirava mai indietro".

"Lo conoscevamo da diversi anni: era una persona generosa, di cui ci si poteva fidare e su cui, sopratutto, si poteva contare – continua Pietro –. Lo ricordiamo come un uomo molto generoso, con il quale era impossibile non andare d’accordo. Ci mancherà molto".

Emanuela Zanasi