La Maratona della Pace: "Vent’anni fa l’idea. La speranza non muore"

Nel 2004 nove modenesi alla corsa tra Betlemme e Gerusalemme "In questi anni fondi raccolti per l’ospedale pediatrico e tante iniziative"

La Maratona della Pace: "Vent’anni fa l’idea. La speranza non muore"

La Maratona della Pace: "Vent’anni fa l’idea. La speranza non muore"

Modena,  24 aprile 2024 – C’erano anche nove modenesi (Andrea Baruffi, Alessandro Bigi, Luigi Esposito, Elvino e Loris Gennari, Romano Luppi, Antonio Mascolo, Luca Ricchetti e Marco Sitton) tra i quindici italiani che vent’anni fa – 23 aprile 2004 – parteciparono alla prima Maratona della Pace, una corsa simbolica da Betlemme a Gerusalemme organizzata dal Csi (Centro sportivo italiano) nazionale.

Quel giorno gli italiani coprirono insieme ad atleti israeliani e palestinesi i dieci chilometri che separano Gerusalemme da Betlemme.

"Non ero presente fisicamente, ma è un’esperienza che porterò sempre nel cuore", spiega Stefano Prampolini, all’epoca presidente del comitato modenese del Csi.

L’ente di promozione sportiva era stato coinvolto dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) con l’obiettivo di riportare i pellegrini in Terra Santa, dopo che nel 2000 era scoppiata la seconda intifada, cioè l’insurrezione palestinese contro l’occupazione israeliana. "Il Csi nazionale si rivolse a noi di Modena perché nel 2002 avevamo posato la prima pietra di un impianto sportivo, poi inaugurato nel 2005, ad Ain Arik, in Cisgiordania – ricorda Prampolini – Da allora abbiamo organizzato altri eventi a sostegno dei bambini palestinesi e Modena ha costruito un forte legame con la Terra Santa".

Alla prima Maratona della Pace ne seguirono altre otto, a percorso invertito (da Betlemme a Gerusalemme). Non è un dettaglio insignificante: gli atleti palestinesi, infatti, furono autorizzati ad attraversare il muro tra Israele e Palestina allora in costruzione e oggi lungo quasi mille chilometri.

Quando non è più stato possibile organizzare la corsa, Prampolini ha ideato la Partita della Stella, l’evento di sport e solidarietà che dal 2013 al 2019 ha raccolto fondi per l’ospedale pediatrico Baby Caritas Hospital e l’orfanotrofio Hogar Ninos de Dios di Betlemme.

Poi è arrivato il Covid, ma Prampolini non si è perso d’animo e ha concepito la Staffetta della Stella. Dal 2020 ogni anno circa 250 cittadini e sportivi modenesi - professionisti e non – coprono, a piedi o di corsa, la distanza che separa Modena da Betlemme (3.720 chilometri).

L’anno scorso è tornata anche la Partita della Stella e i volontari di ’Un ponte verso Betlemme’, l’associazione costituita nel frattempo a Modena per aiutare il popolo palestinese, erano pronti a partire per la Terra Santa, prima che l’attacco di Hamas del 7 ottobre fermasse tutto.

"In questi vent’anni abbiamo raccolto oltre 350mila euro insieme a Rock No War – osserva Prampolini – Il nostro impegno non si ferma, a maggior ragione ora che la pace tra israeliani e palestinesi appare sempre più lontana. Ma noi continuiamo a sperare".