La sacrestana del Duomo "Ruolo di responsabilità Ma allo stesso tempo è un grande onore"

Cristina Borzacchiello, 55 anni, è la prima donna a ricprire questo incarico "Mi piace poter aiutare a preparare l’altare, pulire, annaffiare i fiori; talvolta sono costretta a chiedere alle comitive dei turisti di fare silenzio".

La sacrestana del Duomo  "Ruolo di responsabilità  Ma allo stesso tempo  è un grande onore"

La sacrestana del Duomo "Ruolo di responsabilità Ma allo stesso tempo è un grande onore"

di Jacopo Gozzi

La Chiesa di Modena fa un passo avanti nella valorizzazione dei ruoli femminili: Cristina Borzacchiello, 55 anni, è la prima sacrestana del Duomo. Triestina di nascita, ma modenese di adozione fin dai tempi dell’università, si dichiara felicissima di questo nuovo incarico: "Ho saputo da un’amica quasi per caso che c’era la possibilità di svolgere questo servizio in Cattedrale e mi sono immediatamente candidata in Curia, dove la mia domanda è stata accettata". Parrocchiana e catechista a Cognento e appartenente alla Comunità dei figli di Dio, la sacrestana vive con serenità il suo nuovo ruolo: "In Cattedrale mi sono sentita subito accolta calorosamente dal clero, dalla comunità, e dai colleghi. Ritengo che prestare questo servizio implichi grandi responsabilità, ma sia allo stesso tempo un onore". Sacrestani e sacrestane sono laici che hanno il compito di tenere in ordine la sacrestia e gli arredi sacri; inoltre, devono pulire, custodire e sorvegliare la chiesa, aiutando i ministri ordinati nello svolgimento delle mansioni pratiche.

"Il mio ruolo – spiega la nuova incaricata – richiede grande precisione: ogni sacerdote che è solito celebrare in Duomo ha il suo spazio con il proprio calice e i propri abiti per l’Eucarestia. Nei giorni feriali vengono celebrate quattro Messe ed è importante che tutti questi oggetti siano sempre perfettamente in ordine; oltre a ciò, mi piace poter aiutare a preparare l’altare, pulire, annaffiare i fiori e le piante; talvolta, quando entrano comitive di turisti rumorosi o scolaresche agitate, siamo costretti a chiedere di fare silenzio per rispettare i fedeli in preghiera. In quanto credente, per me il Duomo è la casa del Signore e ritengo che sia importante che si presenti sempre in modo decoroso. Certo, è un lavoro, ma lo vivo ancora di più come un servizio". Benché nella Chiesa Cattolica il ruolo di sacrestana esista già da diversi secoli, il pontificato di papa Francesco ha coinciso in maniera più generale con una progressiva apertura verso gli incarichi femminili, basti pensare al motu proprio Spiritus Domini del 10 gennaio 2021, in cui il pontefice apriva le porte alle donne per quanto riguarda i ministeri laicali di accolitato e lettorato: in precedenza, infatti, tali incarichi erano riservati alle sole persone di sesso maschile perché venivano considerati propedeutici a un’eventuale accesso all’ordine sacro; ancora, si può citare la recente notizia riguardante il prossimo sinodo dei vescovi che si terrà a ottobre e vedrà la partecipazione, come membri con diritto di voto, per il 21% di religiosi e consacrate, laici e laiche, la metà dei quali dovranno essere donne. "Ritengo – prosegue la sacrestana – che la valorizzazione delle figure femminili all’interno della Chiesa sia importante e vedo che l’arcivescovo Castellucci, seguendo le linee dettate da Papa Francesco, sta procedendo in questa direzione. Spero che le laiche diventino punti di riferimento sempre più presenti all’interno di parrocchie e comunità ecclesiali".

A proposito di questa scelta della diocesi, si è espresso anche il vicario generale e arciprete del Duomo, don Giuliano Gazzetti: "Avere delle figure femminili nel ruolo di sacrestane non è una novità per tante chiese, tuttavia è un passo avanti importante per il Duomo di Modena che, per quanto riguarda questo incarico, ha sempre visto soltanto uomini. È una novità significativa anche per la Chiesa modenese perché costituisce un reale tentativo di valorizzare la presenza delle donne".