SILVIO CORTESI
Cronaca

La testimonianza di padre Faltas: "Gaza bombardata è un inferno. E si muore di fame e di sete"

Il frate francescano vicario custode in Terra Santa è intervenuto a un incontro con don Violi "Sono là da 35 anni, non ho ho mai vissuto una situazione così drammatica".

La testimonianza di padre Faltas: "Gaza bombardata è un inferno. E si muore di fame e di sete"

La testimonianza di padre Faltas: "Gaza bombardata è un inferno. E si muore di fame e di sete"

"Gaza è un inferno. Sono in Terra Santa da 35 anni, ma non ho mai visto una situazione del genere".

Lo ha detto il frate francescano padre Ibrahim Faltas, vicario Custode di Terra Santa, intervenuto martedì sera a Modena a un incontro organizzato da don Giacomo Violi, parroco della parrocchia della Sacra Famiglia. Egiziano, arabo cristiano, padre Faltas è stato parroco a Gerusalemme, Betlemme e Gerico.

Nel 2002 era tra gli ostaggi dei 240 miliziani palestinesi asserragliati nella basilica della Natività a Betlemme assediata per 39 giorni dall’esercito israeliano. In quell’occasione svolse il ruolo di mediatore.

Davanti a oltre 400 persone assiepate nella chiesa della Sacra Famiglia, Faltas ha raccontato i 102 giorni della guerra tra Hamas e Israele, scoppiata il 7 ottobre scorso.

"I morti ufficiali sono 24 mila, ma sicuramente ce ne sono altre migliaia sotto le macerie, perché case, scuole e ospedali non esistono più – ha dichiarato – Il 70% delle vittime sono bambini, donne, anziani e disabili. I feriti sono oltre 70 mila e si aggiungono ai 350 mila che erano già malati prima della guerra: sono rimasti tutti senza cure e medicine. Nella Striscia non si muore solo per le bombe, ma anche di fame e sete".

La guerra si combatte a Gaza, ma la tensione è altissima in tutto Israele. Padre Ibrahim ha raccontato che nella sola Cisgiordania dal 7 ottobre ci sono stati 400 morti e 5 mila arresti.

La stessa Betlemme è diventata una prigione a cielo aperto, nella quale non si entra ed esce. "Con la cancellazione dei pellegrinaggi, migliaia di palestinesi sono senza lavoro, come era già capitato durante la pandemia – ha sottolineato il francescano - Per questo lancio un appello a voi modenesi: tornate al più presto in Terra Santa, la gente rispetta e protegge i pellegrini".

Pur evitando di esprimere giudizi politici, Faltas ha affermato che Hamas non rappresenta tutti i palestinesi, anche se il suo consenso è in crescita, mentre il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si è indebolito. Per padre Ibrahim l’unica soluzione è quella degli accordi di Oslo del 1993: due popoli e due Stati.

Una soluzione che oggi appare lontanissima. "Dominano violenza, odio e vendetta, la parola "perdono" non esiste più – ha detto – A Gerusalemme arabi e israeliani hanno rotto rapporti di amicizia che duravano da anni, hanno smesso di parlarsi anche tra colleghi. I bambini non sorridono più e sono preoccupati per i loro genitori.

La gente non si chiede quando finirà la guerra, ma quando comincerà la terza guerra mondiale.

Solo papa Francesco invoca il cessate il fuoco, ma per ora è una voce nel deserto", ha concluso con un pizzico di amarezza padre Ibrahim Faltas, vicario Custode di Terra Santa.