Lettera di ’rimprovero’ a un centenario invalido

Lettera di ’rimprovero’ a un centenario invalido

Lettera di ’rimprovero’ a un centenario invalido

‘Gentile cliente, in data 28 aprile è stato rilevato nei pressi di via Emilia Ovest 115 un conferimento errato di rifiuti riconducibile alla sua utenza. In questa fase transitoria l’errato conferimento comporta solo la consegna di questo avviso, ma in futuro la violazione delle regole può comportare sanzioni’. E’ il contenuto di una normale lettera di richiamo di Hera a seguito di uno dei controlli a campione effettuati dagli accertatori della multiutility, se non fosse che a riceverla è stato B.S., un cittadino di 100 anni e invalido al 100 per cento: il sacco è stato trovato un chilometro dalla sua abitazione in via Luosi. A sollevare il caso è stata la lettera della nipote recapitata a Hera e al quotidiano online La Pressa. "Mio nonno è invalido al 100% e da quando si è rotto il femore l’anno scorso non è più in grado neppure di uscire di casa da solo (gira in carrozzina). È assistito h24 da una badante (non ha neppure la patente), è impossibile che entrambi abbiano portato uno dei 2 sacchi (giallo o blu?) da via Luosi fino a via Emilia Ovest 115 (ho verificato che sono ad una distanza di ben 1,2 Km a piedi), invece di lasciarlo comodamente sotto casa. Pertanto – conclude la nipote – potrebbe esserci un errore nell’attribuzione dei Codici dei vari sacchi gialliblu".

Interpellati da Hera fanno presente di aver fatto una verifica "da cui risulta l’effettiva attribuzione del sacco all’utenza segnalata, informandone anche direttamente i familiari del cittadino. Al di là del caso specifico, è comunque utile ricordare come la missiva ricevuta, che non è in alcun modo una sanzione, rappresenta un prezioso momento per rafforzare la comunicazione verso i cittadini in ottica pienamente collaborativa, con l’obiettivo di responsabilizzare tutti verso un corretto uso dei nuovi servizi di raccolta".

Sulla vicenda insorge il presidente di Fratelli d’Italia Luca Negrini: "Episodio surreale che evidenzia quanto la situazione sia fuori controllo. È evidente che tra i motivi ci potrebbe essere l’errata attribuzione del codice a barre ad un intestatario non corretto il che aprirebbe la porta ad un ulteriore disservizio che si andrebbe ad aggiungere ad una lista già abbondantemente folta".