DAVIDE MISERENDINO
Cronaca

Liste ’alternative’ senza benzina. La cadidatura di Massimo Mezzetti destabilizza gli aspiranti civici

Molti si chiedono se "ha ancora un senso" scendere in campo. Intanto è già ufficiale la ’lista Giovenzana’. Anche nell’area cattolica i giochi sono tutt’altro che fatti: il dialogo con il Pd è infatti apertissimo.

Liste ’alternative’ senza benzina. La cadidatura di Massimo Mezzetti destabilizza gli aspiranti   civici

Liste ’alternative’ senza benzina. La cadidatura di Massimo Mezzetti destabilizza gli aspiranti civici

"Sì, volevamo fare una lista civica. Ma ha ancora senso?". Se lo sono chiesti in tanti, nel centrosinistra, negli ultimi giorni. La scelta di Massimo Mezzetti come candidato del Pd, infatti, ha sgonfiato i piani di numerosi politici e attivisti poco convinti del percorso che, fino alla discesa in campo dell’ex assessore regionale, i dem stavano impostando tra imbarazzi e passi falsi. Il motivo? Mezzetti, sprovvisto di tessera del partito, viene visto, in fondo, come un candidato civico. Un finalizzatore capace di abbracciare una coalizione larga: piace al centro, piace a sinistra, pare piaccia anche ai 5 Stelle. Che spazio rimane, quindi, per progetti collaterali? Con ottimo tempismo, anche sull’onda del caos precedente (con il Pd frammentato c’erano decisamente più opportunità di sfondare) è già venuta allo scoperto la ‘lista Giovenzana’, che ancora non ha un nome e viene quindi identificata con la sua leader, imprenditrice con un passato da ‘cervello in fuga’ considerata vicina a Bonaccini: un gruppo che parla sostanzialmente al centro e, nelle intenzioni dei suoi animatori, al terzo settore e ai professionisti, strizzando l’occhio ai giovani ma non disdegnando incursioni nella prima repubblica. Questa formazione eterogenea potrebbe ambire ad aggregare altre realtà di centro, vedi Azione o Italia Viva. Anche +Europa, però, porta avanti un progetto simile, ma tenere nello stesso recinto Matteo Renzi e Carlo Calenda pare compito arduo.

Un’altra certezza è la lista di ‘Modena Civica’, che fa capo alla coppia Katia Parisi (capogruppo uscente) e Vincenzo Paldino. Modena Civica proverà sicuramente a bissare il successo delle elezioni di cinque anni fa, quando da sola prese più del 3,5% dei voti. Allora si chiamava Modena Solidale e aveva una rappresentanza più larga (alcuni esponenti di quella Modena Solidale sono oggi confluiti nella lista della Giovenzana): poi, però, il gruppo che fa capo a Parisi ha preso il sopravvento e, anche di recente, è stato protagonista dell’ultimo rimpasto di giunta, con la sfiducia ad Anna Maria Lucà e la nomina in corsa di un’assessora più gradita, sempre indicata da Modena Civica, e cioè Carmen Sagliano. L’unica vera incognita qui è capire se Paldino, presidente dell’associazione di consumatori Udicon, sarà della partita con un posto in lista alla luce del sole o continuerà ad agire da ispiratore dietro le quinte.

Il terreno più fertile per la nascita di liste civiche resta, in ogni caso, il mondo cattolico. Un ambiente che con il Pd continua ad avere un rapporto, per usare un eufemismo, difficile. E’ risaputo che un altro pezzo di questo frammentato bacino (che si tende a ricondurre al granitico Palazzo Europa, ma dentro le stanze sono tante…) si sta da tempo muovendo, gravitando intorno alla figura di Fabio Poggi, presidente uscente del consiglio comunale e assessore ai tempi di Pighi. Poggi potrebbe essere il capolista di una lista ‘cattolica’ con un mix di giovani ed esperti. Ma i giochi sono tutt’altro che fatti: il dialogo con Mezzetti e il Pd, infatti, è apertissimo e se questa componente, così come altre, si sentissero, al termine del confronto, garantite dal nuovo campione, potrebbero appoggiare la sua corsa semplicemente ‘proponendo’ i loro candidati. Lo stesso discorso vale per Pianeta, il movimento che fa capo a Stefano Rimini, ex consigliere comunale oggi impegnato con Unicef e stretto collaboratore di Elisabetta Gualmini, che ha valutato, in questi mesi, la possibilità di correre con una civica guidata da Laura Ferrari, giovane di formazione giuridica che nel 2016 si trovò coinvolta nel tragico incidente in Spagna in cui morirono 13 studenti Erasmus. Il progetto, che come dice il nome ruota in particolare intorno ai temi ambientali, potrebbe trovare soddisfazione anche in un Pd a guida Mezzetti, a patto che i temi (e alcuni nomi) siano condivisi. C’è, poi, la chiacchierata lista di Andrea Bosi, l’assessore alla legalità che sognava di candidarsi a sindaco ma ha dovuto ricacciare indietro le ambizioni. Bosi ha lavorato in modo trasversale e quindi non ha ancora abbandonato del tutto l’idea di consolidare questo suo consenso. Se decidesse di andare avanti, in ogni caso, i voti dei suoi andrebbero, salvo sorprese, a sostenere Massimo Mezzetti. Tratta, infine, con i partiti ‘strutturati’ il giovane Mattia Gualdi, titolare del Bar Molinari che aveva annunciato, tre mesi fa, la nascita di una sua lista ‘under 30’. Di cui, a questo punto, non resterà traccia.