Lo sciopero alla Panini: "Lo smart working non va dimezzato, è un valore aggiunto"

I dipendenti dell’azienda delle figurine: "La scelta è incomprensibile. Abbiamo dimostrato che con il lavoro agile la produttività aumenta. E chi ha famiglia concilia meglio le proprie esigenze personali".

Lo sciopero alla Panini: "Lo smart working non va dimezzato, è un valore aggiunto"

I dipendenti dell’azienda delle figurine: "La scelta è incomprensibile. Abbiamo dimostrato che con il lavoro agile la produttività aumenta. E chi ha famiglia concilia meglio le proprie esigenze personali".

Smart working dimezzato e senza motivo, nonostante la produttività non abbia mai subito variazioni. Una scelta aziendale basata sul nulla che incide però sulla qualità di vita dei lavoratori. E’ per questo motivo che ieri mattina i lavoratori della Panini Spa, colosso mondiale delle figurine che raramente, (se non mai) ha fatto parlare di sé per mancanza di dialogo con i propri dipendenti hanno proclamato sciopero. L’azienda, infatti, a due anni dall’accordo ha deciso di ridurre le giornate di smart working da 88 a 44 giorni: i lavoratori potrebbero quindi usufruirne una volta a settimana e non due, come avvenuto fino ad oggi. A proclamare la mobilitazione di quattro ore, ieri, a partire dalle 8.30 sono stati i sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl, insieme alle rsu di Modena e Milano e al cdr giornalisti di Milano e il presidio, a cui hanno preso parte numerosi lavoratori è andato in scena davanti alla sede di via Emilio Po. Secondo le sigle sindacali l’improvvisa decisione non sarebbe legata a oggettive problematiche, dal momento che non è stata rilevata una flessione della produttività e non si sono evidenziate criticità organizzative. Al contrario, secondo i sindacati, i benefici sarebbero stati evidenti e concreti oltre al fatto che lo smart working rappresenta uno strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, riduce il traffico e l’inquinamento.

"E’ un valore aggiunto che rende l’azienda più flessibile e resiliente, oltre ad accrescere l’attrattività per forza lavoro giovane e brillante" - come ha spiegato uno dei sindacalisti presenti al presidio. "Togliere lo smart working vuol dire chiudere l’assunzione ai giovani che hanno talento per lavorare in un’azienda creativa come la Panini – ha affermato. Questa è un’azienda che sa trattare con noi sindacati: abbiamo una lunga storia di contrattazione tanto che l’ultimo sciopero qui risale a circa 25 anni fa". A prendere parola anche numerosi lavoratori: "Per noi è inaccettabile dimezzare lo smart working: è uno strumento utile, di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Riduce il traffico, l’inquinamento e i risultati aziendali sono ottimi quindi non capiamo l’idea dell’azienda di modificare ciò che è stato sottoscritto tra l’altro all’interno del rinnovo del contratto integrativo aziendale". "Sono una grafica – ha affermato ancora una dipendente. Abbiamo lavorato benissimo a distanza anche perchè in realtà lavoriamo a distanza da sempre visto che solo metà del nostro ufficio è a Modena. Già nel 2013 lavoravamo a distanza e non vi è una motivazione nel voler togliere il lavoro agile, anche perchè il nostro lavoro non è legato ad una scrivania o ad un ufficio specifico".

"In questa azienda si sono fatti due scioperi in 60 anni: non è un’azienda ‘cattiva’ e proprio per questo ci stupisce questa rigidità nel modo di organizzare il lavoro – hanno sottolineato ancora i lavoratori. A molti dipendenti lo smart working cambia la vita e alcuni colleghi, senza il lavoro agile per problematiche personali stanno già pensando di cambiare lavoro. Chi ha una famiglia sa quanto sia importante avere un’ora in più al pomeriggio per occuparsi dei figli". "Il nostro lavoro non è cambiato con lo smart – rimarca un giovane dipendente - non c’è stato un calo e anche con il covid abbiamo lavorato con lo stesso ritmo, se non meglio – spiega un altro dipendente. Il lavoro agile non è obbligatorio ma noi semplicemente rivogliamo questo diritto che c’è stato tolto sulla base del nulla. Abbiamo dimostrato che da casa possiamo lavorare meglio, soprattutto se si risiede altrove".

v. r.