Lodi sbatte la porta e si dimette da assessore

Mirandola, dopo la candidatura a sindaco della Budri, l’esponente della Lega ha lasciato in modo irrevocabile l’incarico in giunta

Lodi sbatte la porta e si dimette da assessore

Lodi sbatte la porta e si dimette da assessore

Roberto Lodi non è più assessore alle Politiche economiche e Sicurezza. Da ieri uno dei componenti della giunta di Alberto Greco ha rinunciato al suo incarico, inviando le proprie irrevocabili dimissioni che hanno avuto effetto immediato nonostante la richiesta del sindaco di revocarle. All’indomani dell’annuncio della investitura da parte delle dirigenze di Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati della attuale vicesindaca Letizia Budri, data in quota Lega, se ne va sbattendo la porta in maniera clamorosa uno degli assessori più potenti dell’amministrazione, cui erano affidate le deleghe a Bilancio, Tributi, Sicurezza, Comunicazione, Sport, Partecipate, Aimag e Lepida. Nei giorni che hanno preceduto l’ufficializzazione del nome di Budri aveva dato sfogo a tutte le sue perplessità riguardo al metodo di selezione del candidato sindaco, perplessità condivise peraltro anche dal locale circolo di Fratelli d’Italia che per bocca della sua Presidente Mariagrazia Zagnoli avrebbe voluto un candidato espressione di FdI. "E’ veramente fastidioso – aveva avvisato Lodi ventiquattro ore prima dell’annuncio immaginando quanto avrebbero detto l’indomani il presidente provinciale FdI Ferdinando Pulitanò, il segretario provinciale Lega Guglielmo Golinelli e il segretario regionale di Noi Moderati Francesco Coppi - vedere che esistono ancora personaggi, che si immaginava dimenticati nelle vecchie caserme, che, muniti di pennacchio, pensano di scorrazzare nelle province e leggere i loro editti. Mirandola non è una pedina su uno scacchiere provinciale da scambiare con altri comuni ritenuti più interessanti. Chi pensa di trattare i mirandolesi di ogni parte politica, come bamboccioni in attesa del verbo, ha sbagliato i conti. Da Modena e dalla Regione ci avete portato via tutto e dato nulla. Mo’ basta! Adesso decidiamo noi". Sono bastate poche ore di riflessione perché quelle parole si traducessero in un atto tanto inatteso quanto rumoroso. "Le mie dimissioni – ha commentato Lodi - sono dovute a ragioni esclusivamente politiche ossia di metodo per come si è arrivati alla candidatura e di scelta che ritengo assolutamente inadeguata. Per inciso ringrazio chi ha fatto il mio nome in modo del tutto inatteso. Non può che fare piacere, ma come ho sempre dichiarato non sono disponibile. Speravo in una candidatura che fosse veramente di convergenza di tutte le forze del centrodestra mirandolese e che fosse di livello. Hanno prevalso alla fine ragioni meramente spartitorie, che nulla hanno a che fare con inesistenti meriti. I ritardi nella ricostruzione, la incapacità di gestione e di programmazione ne sono la prova".

Alberto Greco