L’onda rossa anti violenza: "Le panchine siano il simbolo di un impegno quotidiano"

Due sono state installate ieri da Unimore nelle sedi di Modena e Reggio . Nel pomeriggio, al parco Pertini, ritrovo organizzato dalle donne Dem.

L’onda rossa anti violenza: "Le panchine siano il simbolo di un impegno quotidiano"

L’onda rossa anti violenza: "Le panchine siano il simbolo di un impegno quotidiano"

’L’onda rossa’ contro la violenza di genere non si ferma. Ieri Unimore ha collocato due panchine rosse nelle due sedi universitarie: una a Modena nel campus di via Campi e l’altra davanti alla biblioteca universitaria di palazzo Dossetti a Reggio.

"Le terribili notizie di questi giorni, relative al femminicidio della giovane Giulia Cecchettin, studentessa di Ingegneria in prossimità della laurea presso l’Università di Padova, hanno scosso profondamente le nostre coscienze. La sua storia tragica – ha detto il rettore Carlo Adolfo Porro – rappresenta un doloroso promemoria di una realtà che, purtroppo, continua a manifestarsi nella nostra società. Da tempo non è più rinviabile una riflessione seria e approfondita da parte di tutti e tutte e sono, al contempo, necessarie iniziative di prevenzione e contrasto. La perdita di Giulia, e di altre – tantissime – donne, è un grido di dolore che ci chiama a una presa di coscienza collettiva per salvaguardare i principi di uguaglianza, dignità e rispetto che dovrebbero essere i pilastri della nostra quotidiana convivenza. In quest’ottica, l’inaugurazione di queste panchine rosse vuole essere simbolo dell’impegno costante e fattivo di sensibilizzazione contro la violenza di genere che il nostro Ateneo porta avanti quotidianamente".

"Il fatto che l’iniziativa – commenta Giacomo Zanni presidente della conferenza degli studenti – sia stata presentata e successivamente approvata all’unanimità durante l’ultima seduta della conferenza degli studenti, dimostra l’importanza e l’assoluta vicinanza e sensibilità della componente studentesca in riferimento al tema della violenza di genere, che condanna fermamente in ogni sua forma e accezione. Quello che può sembrare un piccolo gesto simbolico, in realtà, racchiude in sé un forte messaggio di rabbia e condanna verso quelle atrocità che, purtroppo, siamo abituati a trovare nelle pagine di cronaca nazionale ormai troppo frequentemente. Inoltre, riteniamo che sia essenziale portare fisicamente negli spazi dell’Ateneo un simbolo che ci aiuti a ricordare le persone che hanno perso la vita proprio a causa di questo triste fenomeno".

Mobilitazione anche nel pomeriggio di ieri quando le donne Dem si sono ritrovare al parco Pertini. "Va contrastata la cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione: occorre intervenire sull’educazione, sulla cultura del Paese". "Il nostro – hanno spiegato davanti alla panchina rossa – è un appello alla mobilitazione di uomini e donne delle istituzioni e della società civile per interrompere e sradicare la cultura del potere e della violenza degli uomini sulle donne. Sono più di 100 le donne uccise da gennaio 2023 e il fenomeno non accenna a fermarsi anzi, sta avendo una vera e propria escalation che abbiamo il dovere di fermare. Il dolore che ci attraversa ogni volta che si ripropone un femminicidio non è sufficiente così come la sola mobilitazione: occorre un cambio di rotta". A questo scopo il pd ha proposto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul femminicidio e contribuito a far approvare diverse leggi. "Abbiamo collaborato a migliorare il testo del governo sulle misure cautelari, in continuità con il lavoro fatto nella precedente legislatura e le indicazioni delle relazioni della Commissione femminicidio. Dobbiamo creare insieme una nuova cultura, paritaria e non violenta; per fare questo donne, uomini, ragazze e ragazzi devono camminare fianco a fianco sostenendosi reciprocamente".