ALESSANDRO TRONCONE
Cronaca

Mandelli e il rebus del doppio trequartista

Contro il Cosenza rientra Palumbo: si torna ai due uomini dietro la punta o sarà confermato il modulo 3-5-2 vincente a Cittadella?

Edoardo Duca ha risposto presente alla chiamata di Mandelli a Cittadella, collezionando così la centesima presenza in maglia canarina

Edoardo Duca ha risposto presente alla chiamata di Mandelli a Cittadella, collezionando così la centesima presenza in maglia canarina

A qualche giorno dal Natale del 2018, nella fitta nebbia romagnola, in un giorno qualunque di un’ennesima trasferta indimenticabile (lo sono state tutte, per ovvi motivi, quelle di serie D) il Modena scopriva un ragazzetto fisicamente gracile ma voluto così tanto da Doriano Tosi che anni dopo se ne sarebbero capiti i motivi. Furono i primi trenta minuti con la maglia canarina, per Edoardo Duca, in quel pari a reti bianche con il San Marino. Nel frattempo, le maglie sono diventate 100 e gli anni a Modena ben 7, con un intervallo alla Pergolettese, palestra di vita e di calcio più che preziosa perché in quel momento pareva non essere pronto. E invece, eccolo qui. Fisicamente cresciuto (non solo per i suoi 27 anni), calcisticamente maturato, in grado di capire quale dovesse essere il suo ruolo nelle varie squadre che ha vissuto. In un altro sport, un noto commentatore definisce un ragazzo vestito di rosso al volante di un cavallino "il predestinato". Edoardo Duca è "il superstite", di quella rinascita, seppur sembri ancora una giovanotto. Non è un caso che, alla fine, gli allenatori pensino quasi sempre a lui quando è necessario un cambiamento tattico o rimediare ad una assenza. Come quella di Palumbo, sabato a Cittadella. La capacità di Duca di saper interpretare il ruolo di mezzala (o, all’occorrenza, di trequartista) è abbastanza unica nel roster delle cosiddette seconde linee che secondo linee non sono.

Ecco perché la scelta del 3-5-2 che, ora, diventa il tema della settimana che porta alla sfida con il Cosenza di domenica al Braglia. Il ritorno di Palumbo impone una riflessione, se mai sia il caso di farla: proseguire così e chiedere al 10 di arretrare leggermente il suo raggio d’azione o ritornare al doppio trequartista? Nell’interpretazione, per caratteristiche di Palumbo, cambia molto poco, questo va detto. È puramente una questione di numeri e nulla più. Tuttavia, col 3-5-2 puro, il Modena non ha disdegnato di essere cinico e quadrato, perché capace di sfruttare la verticalità che sa offrire Caso e il palleggio della mediana. Uno dei meriti di Mandelli, a prescindere da tutto ciò, è stato ed è il maggior coinvolgimento dei componenti della rosa, dettaglio che non sempre si era visto in precedenza. Basti pensare alla panchina di Santoro in favore di Battistella o alle varie titolarità di Idrissi, il lancio di Beyuku. E la centesima maglia di Edoardo Duca, il ragazzino diventato uomo 7 anni dopo la nebbia di Milano Marittima, diventata bellissimo sole di una storia da raccontare.

Alessandro Troncone