GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Maria Grazia Modena, sfida finale : "Città soggiogata, teme ritorsioni. Sono la vera alternativa al regime"

La professoressa racconta questi mesi di campagna elettorale: "La gente ha paura di compromettersi. Azienda unica per la sanità. Mancano fondi? Pnrr sprecato ad esempio per recuperare l’auditorium Beccaria" .

Maria Grazia Modena, sfida finale : "Città soggiogata, teme ritorsioni. Sono la vera alternativa al regime"

Maria Grazia Modena, sfida finale : "Città soggiogata, teme ritorsioni. Sono la vera alternativa al regime"

Prima volta in politica, prima volta come candidata sindaco, la professoressa Maria Grazia Modena, alla guida della lista ‘ModenaxModena’, in questi mesi sta vivendo una seconda vita.

Professoressa, di cosa ha bisogno Modena secondo lei?

"Anni di cattiva amministrazione lasciano come minimo tre priorità, tre emergenze: insicurezza del cittadino, inquinamento ambientale incontrollato e una Sanità allo sfascio".

Lei ha conosciuto questa città in ambito medico per tanti anni, adesso la sta guardando da un altro punto di vista.

"La cosa che mi ha molto impressionata e rattristata è scoprire una Modena uniformata, soggiogata, che tende a nascondersi, timorosa di esprimersi liberamente, di compromettersi, di subire ritorsioni da parte della politica, una Modena dove si preferisce non apparire. Uno stato d’animo deprimente che allontana i cittadini dalla vita politica. Poi una sorta di sudditanza dei media al regime…".

Lei ci trova ‘sudditi’?

"Bisognerebbe aiutare la gente a comprendere il paradosso e l’assurdità della situazione che sta vivendo".

Come si interviene per fronteggiare le emergenze che ha indicato?

"Sulla sicurezza esiste ‘Il Patto per Modena Sicura’, firmato da ministro, sindaco e prefetto, nel quale c’è tutto quello che si deve per contrastarla. Mi farò garante che venga applicato. Sul grave inquinamento affronterei la questione della permanenza dell’inceneritore con la prospettiva di chiuderlo perché causa gravi problemi alla salute dei modenesi, mentre per la situazione della Sanità, propongo la creazione di una unica Azienda che riduca costi di gestione, tempi di attesa e riduzione della burocrazia".

Occorrono tante risorse economiche per trasformare la sanità.

"Ma qualcuno crede davvero che manchino i fondi? Pnrr, il Fondo europeo di sviluppo regionale e i piani nazionali e regionali sono opportunità da non perdere. Quello che manca a Modena sono le idee e un buon utilizzo dei fondi".

Non sono utilizzati bene secondo lei?

"Basta vedere quelli del Pnrr, dirottati sul recupero di strutture fini a sé stesse (Auditorium Beccaria tanto per fare un esempio) e non a quello che serve alla Città (ristrutturazione delle palestre scolastiche). Poi i tanti sprechi del Comune che ha buttato al vento fior di quattrini".

A cosa si riferisce?

"Per esempio i 20 e più milioni di euro riversati sull’R-Nord della Sacca, senza risolvere il problema sicurezza e degrado. Poi ci sono le cospicue entrate derivate dal funzionamento a pieno regime dell’inceneritore di Hera. In generale comunque la mia esperienza di vita mi ha insegnato che quando ci sono buone idee i soldi si trovano sempre".

Mancano secondo allora le buone idee.

"Un buon sindaco non vive chiuso nel ‘palazzo’ del potere a contare i voti e a tagliare nastri, ma per far crescere la sua Città guardando alle opportunità che oggi la realtà offre".

Perché in definitiva professoressa i modenesi dovrebbero votarla?

"Cambiare a Modena è una esigenza democratica. Neppure il regime sovietico è durato così a lungo. Io sono una donna, sono un medico che conosce i bisogni della gente, sono sempre stata lontana dalla politica, sono tenace, offro ai modenesi l’opportunità di una alternativa differente. Sarebbe stato grave non provare ad evitare che il futuro della Città ricada nelle mani di millantatori che, ieri, hanno prodotto il danno e, oggi, promettono miracolosi rimedi".