Melanoma e prevenzione "Diagnosi in crescita Malattia aggressiva che colpisce i giovani"

Al Policlinico nel 2022 sono stati scoperti 270 tumori della pelle. La prof Cristina Magnoni: "Il nostro è un centro di alto livello. Tra i fattori di rischio il numero di nevi, pelle chiara e ustioni pregresse". .

Melanoma e prevenzione  "Diagnosi in crescita  Malattia aggressiva  che colpisce i giovani"

Melanoma e prevenzione "Diagnosi in crescita Malattia aggressiva che colpisce i giovani"

di Valentina Beltrame

L’incidenza è in aumento in tutto il mondo e rispetto a un decennio fa i casi di melanoma in Italia sono aumentati del 15%. Modena non fa eccezione e l’azienda ospedaliero – universitaria, con la struttura complessa di Dermatologia, partecipa alla Giornata europea del melanoma, che si celebra domani e ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione di questa grave patologia della pelle.

Nel 2022, al Policlinico di Modena sono state effettuate 270 diagnosi di nuovi melanomi, +20 rispetto ai 250 del 2021. Nel 70% dei casi il tumore viene individuato e rimosso in fase precoce, quando l’intervento chirurgico è cioè in grado di assicurare la guarigione del paziente, scongiurando una progressione della patologia. Nel 2022 sono state effettuati 4.269 interventi di chirurgia dermatologica, in linea con il dato del 2021 (4.581) e del 2019 (4.580), mentre nel 2020, nel clou delle prime ondate pandemiche, il dato è di 3.605.

"I dati della nostra Dermatologia sono quelli di un centro d’eccellenza – ha commentato il direttore generale Claudio Vagnini – come certifica il fatto che circa il 20-25% dei pazienti che arrivano per screening di lesione melanocitaire vengono da fuori Regione a dimostrazione della grande attrattività del Policlinico. Un’attività a cui si aggiunge tutta l’urgenza legata alle ferite difficili e la diagnosi e terapia delle malattie rare, tra cui ricordiamo l’epidermolisi bollosa di cui Modena è centro di riferimento a livello internazionale. Una scelta, quest’ultima, anche etica, che costa ma alla quale non vogliamo rinunciare".

"Il melanoma – spiega la professoressa Cristina Magnoni, direttore facente funzioni della Dermatologia e responsabile Chirurgia dermatologica ad indirizzo oncologico e rigenerativo – è un tumore maligno che si origina dai melanociti che fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. Analogamente ai nevi il melanoma può insorgere su cute e su mucose o, molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno). I principali fattori di rischio per il melanoma includono il numero di nevi comuni e atipici, le caratteristiche fenotipiche come il colore della pelle e dei capelli (soggetti con pelle chiara e colore rosso o chiaro di capelli sono quelli che presentano il rischio maggiore), la storia familiare e l’esposizione alle radiazioni ultraviolette (comprese le ustioni solari in età infantile). È consigliabile controllare i nevi da un dermatologo con una periodicità che dipende da diversi fattori e che va valutata insieme al medico di medicina generale. In caso di nevo sospetto il dermatologo può inviare il paziente a un centro di secondo livello come il nostro che svolge gli approfondimenti diagnostici e può rimuovere la lesione sospetta".

"La diagnosi precoce di melanoma si effettua con la videodermatoscopia – ricorda la prof Francesca Farnetani, dermatologa dell’Aou – ma nei casi più difficili con la microscopia laser confocale. Siamo tra i pochi centri in Italia a svolgere questa diagnostica avanzata". I melanomi sono tumori aggressivi che colpiscono persone giovani, soprattutto sotto i 50 anni.