"Migranti ’scaricati’ in paese senza avvisarci"

Il sindaco Paladini ha scritto al ministro Piantedosi dopo l’arrivo di 40 stranieri. "Possiamo contribuire ma in proporzione alle nostre forze"

Protesta Montefiorino per l’inatteso arrivo di una quarantina di migrantirifugiati. Si tratta – secondo le parole del sindaco Maurizio Paladini – di giovani adulti di età media di 24 anni in attesa di permesso di soggiorno, che hanno trovato ospitalità nella struttura di proprietà della Congregazione Figlie della Provvidenza per le Sordomute "Casa Don Severino Fabriani", ora affittata per un biennio alla cooperativa "Leone Rosso" di Aosta, che si occupa di accoglienza ai migranti. Il loro arrivo non è passato inosservato e molti cittadini si sono lamentati. "Sono arrivati alla chetichella, – lamenta il primo cittadino – senza alcun preavviso al sindaco e al comando della locale stazione Carabinieri costituita da due unità, comandante e vice comandante. Sono stati trasportati di soppiatto e depositati nella struttura". Così Paladini non ha perso tempo e ieri ha indirizzato al ministro dell’Interno Piantedosi e al Prefetto di Modena una risentita lettera. "Le suore, in buona fede, – spiega Paladini – hanno sottoscritto, per quattro soldi, un contratto biennale di locazione mettendo a disposizione 25 posti per l’accoglienza di cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio, nella convinzione di dare ospitalità a profughi provenienti dall’Ucraina ma dimenticando di specificarlo sul contratto. Immagini, signor Ministro, l’impatto sulla popolazione, ansiosa di avere informazioni che nessuno è in grado di fornire". Ormai è impossibile trovare disponibilità di strutture dove alloggiare le migliaia di profughi. "Quanto descritto nella lettera del sindaco – si giustifica il Prefetto di Modena Alessandra Camporota – non corrisponde assolutamente al vero, considerato che ci ha aiutato proprio lui ad individuare la struttura e che è stato costantemente informato della necessità di un temporaneo ampliamento dei posti". Ma, poi, il sindaco fa un’apertura di dialogo. "Siamo pronti a dare il nostro contributo – conclude la sua missiva Paladini – proporzionato alle nostre forze. Un progetto al quale l’intera comunità, possibilmente allargata anche ai comuni limitrofi, è chiamata a concorrere: Enti Locali, Ausl, servizi sociali, imprenditori, associazioni di categoria di assistenza, di volontariato, sportive, istituto comprensivo, parrocchie, insieme, per trasformare un problema in opportunità. Chiedo, a chi di competenza, – conclude il primo cittadino – un tavolo di concertazione e confronto e l’immediata riduzione del numero di migrantiprofughi trasferiti nel nostro comune, e l’adeguamento delle unità in servizio presso la locale Stazione Carabinieri".

Alberto Greco