VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Minore ucciso al Novi Sad Preso in Gran Bretagna il secondo presunto killer

Arrestato un ragazzo di 23 anni di origini pakistane: è accusato di omicidio. Con due complici, in marzo, avrebbe accoltellato Moahmmad Arham, 16 anni.

Minore ucciso al Novi Sad  Preso in Gran Bretagna   il secondo presunto killer

Minore ucciso al Novi Sad Preso in Gran Bretagna il secondo presunto killer

di Valentina Reggiani

Dopo una banale discussione tra gruppi rivali, avrebbero dovuto incontrarsi per un confronto. Invece quel giorno non vi fu il tempo neppure di dire una parola: uno dei gruppi si accanì sull’altro e un ragazzo di soli 16 anni, Moahmmad Arham, fu colpito a morte con un coltello. Per l’omicidio, avvenuto in pieno giorno al Novi Sad lo scorso marzo, era già finito in carcere uno dei presunti responsabili, un 17enne arrestato in città. Ora in carcere è finito anche il secondo dei tre presunti autori del delitto: si tratta di un 23enne pakistano, individuato e bloccato in Inghilterra. A fermarlo, lo scorso 25 luglio è stata la polizia inglese in esecuzione del mandato di arresto internazionale, emesso lo scorso 7 luglio dal gip di Modena, su richiesta della procura. Il 23enne è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio in concorso con due connazionali (uno minorenne ed un altro maggiorenne). Il 31 marzo il 16enne era stato accoltellato ed ucciso mentre altri due giovani connazionali maggiorenni erano stati gravemente feriti con plurime coltellate sempre dai tre pakistani che, subito dopo erano scappati rendendosi irreperibili. Il gip ad aprile aveva emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico del 23enne, dichiarando successivamente il suo stato di latitanza ed emettendo un primo mandato di arresto europeo e successivamente, a luglio, un mandato di arresto per l’Inghilterra. I carabinieri del nucleo investigativo, mantenendo il collegamento con le polizie di diversi Paesi, attraverso il servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, avevano consentito di indirizzare le attività di ricerca del latitante in Inghilterra, collaborando con i colleghi inglesi, fino al rintraccio e alla cattura del 23enne latitante. Per quanto riguarda invece il presunto complice minorenne, interrogato poco tempo fa aveva dichiarato di non essere l’autore del drammatico delitto. "Non sono stato io ad accoltellarlo. Li avevamo raggiunti per un chiarimento, poi la situazione è degenerata ma io non ho sferrato i fendenti", aveva dichiarato il 17enne pakistano. "Eravamo lì per un chiarimento; avevamo discusso in precedenza con alcuni di loro poi sono spuntate le armi, in possesso di entrambi i gruppi – ha spiegato davanti al giudice. Ho preso il coltello di un altro giovane, ma non ho colpito io Muhammad". Il minore aveva poi sottolineato di essersi poi allontanato da Modena, dove viveva per timore di ritorsioni. Ora nelle prossime ore il presunto complice sarà sottoposto ad interrogatorio. La vittima, Haram era arrivata solo da quattro mesi a Modena ed era ospite presso la comunità d’accoglienza San Filippo Neri.